Piacenza si guarda allo specchio: molti incidenti stradali e sul lavoro, più inquinamento, meno laureati

I COMMENTI

«Il mio ringraziamento va ai protagonisti di questa attività – ha commentato il presidente della Provincia Patrizia Barbieri - che permette una programmazione futura. Per noi amministratori è uno strumento efficace per le nostre strategie. Siamo soddisfatti dei trend positivi, come territorio stiamo andando bene a livello economico. Mi piace ricordare che anche nel “Bes” veniamo considerati come un territorio con punti di forza nel mercato del lavoro, nell’occupazione, nel lavoro per i giovani ma anche nel volontariato, significa che c’è uno spirito di solidarietà concreto. Il merito va a tutte le associazioni sul territorio. E abbiamo anche dati positivi sulla sicurezza e l’ordine pubblico. Poi ci sono punti meno forti, come la qualità dell’aria, non entusiasmante…». «Oltre ai dati economici – ha aggiunto il presidente della Camera di Commercio Alfredo Parietti - vengono espressi quelli sociali, fondamentali per poter leggere la realtà e le situazioni. Come Camera di Commercio continueremo a investire su questo strumento. I segnali del 2018 sono positivi per l’economia, anche se con un calo di 230 imprese: la nostra economia sta rispondendo. Servizi, noleggi, ristorazione in forte crescita, mentre sono più contratti commercio, costruzioni e agricoltura, ma è un trend nazionale, non solo legato al nostro territorio».

CICIOTTI: «PIACENZA SICURA, PERO’ NON SULLE STRADE»

«Le classifiche di Italia Oggi e il Sole 24 Ore – è intervenuto il professor Enrico Ciciotti dell’Università Cattolica - vengono vissute come se le città fossero squadre di calcio. Non serve dare medaglie ai comuni, ma i numeri devono fornire gli strumenti per capire cosa sta succedendo. È difficile anche fare confronti con l’Italia o l’Emilia-Romagna. Dovremmo paragonare Piacenza soltanto a realtà simili a lei: come si fa a giudicare Piacenza su brevetti o musei statali con altre città italiane? Il confronto è importante con realtà come Cremona, Lodi, non con Ferrara, che fa parte dell’Emilia. E il nostro turismo è imparagonabile con quello di altre zone d’Italia». Ciciotti ha passato in rassegna i rilevamenti più importanti. «Emerge, ad esempio, come la percezione dei problemi da parte di cittadini sia diversa dalla realtà. Il problema della sicurezza sembra più essere quello degli incidenti stradali sulla Statale 45, piuttosto che i furti». Da Barbieri e Parietti è arrivato l’ok, in futuro, a guardare sempre più a un confronto con le realtà vicine e similari. «Dobbiamo copiare immediatamente – ha proseguito il docente - le cose positive fatte dalle realtà vicine. Chi risolve meglio i problemi? Perché ad esempio abbiamo un numero di laureati inferiore ad altre realtà? Cosa ci manca?  Piacenza soffre d’ambiente per la “maledetta autostrada” che l’attraversa, non per il traffico urbano. Sono inutili i provvedimenti sul traffico cittadino, quando l’inquinamento è dovuto all’autostrada. Sarebbe importante fare un altro ponte e trasferire altrove quel passaggio. Porta la mortalità per tumori sul territorio, non è l’Ilva, ma è un autostrada che passa dentro la città.

È comunque molto grave la mortalità stradale sul Piacentino, che non riguarda solo i piacentini, perché tanti “non piacentini” utilizzano la statale 45 nel fine settimana». Dal docente l’invito a «ridipingere Piacenza sul fronte del marketing territoriale». «Qual è il messaggio che vogliamo dare all’esterno? Suggerisco che Piacenza è sicura, c’è benessere, volontariato, si vive a lungo. Bisogna riproporre questo messaggio».