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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Piano d'azione per ridurre la disoccupazione giovanile dell'8%

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

La priorità del Governo riguarda l'elaborazione di un piano per ridurre dell'8% la disoccupazione dei giovani. Il programma, con un costo di 12 miliardi di euro e il sostegno dell'Europa, avrà come obiettivo la creazione di 100mila posti in più per gli under 24.

Ogni giovane dovrebbe avere la possibilità di fare progetti per il futuro, di percorrere la strada che ha scelto per realizzarsi. Sono infinite le aspirazioni di chi ha appena iniziato il suo percorso di vita e sicuramente ai primi posti troviamo il desiderio di farsi una famiglia.

Il grave problema della disoccupazione giovanile tarpa le ali ai progetti di chi dovrebbe garantire un futuro al nostro Paese. Un giovane con un contratto di lavoro a tempo determinato, o addirittura senza lavoro, senza nessuna certezza per il futuro, come può fare progetti a lungo termine?

Urge una soluzione tempestiva a questo problema che si ripercuote negativamente sull'economia del Paese, e sarà priorità del governo la rapida elaborazione di un piano per ridurre la disoccupazione giovanile dell'8%. Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma realizzabile grazie all'aiuto dell'Europa, che dovrà mettere in campo le politiche, le idee e le risorse necessarie ad evitare di trovarsi un'intera generazione di disoccupati.

Già in settimana potrebbe essere approvato il primo decreto del pacchetto di misure con l'obiettivo di rilanciare il lavoro giovanile. Il primo punto del piano giovani che sta elaborando il Ministro del Lavoro Giovannini riguarda la modifica della Riforma Fornero. Il decreto Legge che potrà arrivare già questa settimana ridarà flessibilità ai contratti a termine. Si ridurranno gli intervalli obbligatori tra un contratto a termine e l'altro, i 60 giorni previsti per i contratti di 6 mesi e i 90 giorni per i contratti più lunghi dovrebbero ridursi a 20-30 giorni.

Naturalmente rimarranno gli incentivi per i contratti di lavoro a tempo indeterminato e verrà estesa la durata del contratto a termine senza obbligo da parte dell'azienda di indicare una causale. Si sta valutando anche una eventuale sospensione di un anno del contributo aggiuntivo che le aziende devono versare per tutti i contratti flessibili, e si cercherà di semplificare l'apprendistato professionalizzante.

Il secondo punto del piano giovani riguarda la staffetta anziani-giovani sul posto di lavoro. Il lavoratore che si avvicina alla pensione potrà decidere di lavorare part time per far posto ad un giovane che verrebbe assunto a tempo indeterminato, oppure a due con contratto a termine. Rimane da valutare la realizzazione pratica di questo intervento che comporterebbe un costo di circa 1 miliardo di euro per 100mila assunzioni, infatti lo Stato dovrebbe pagare parte dei contributi dei lavoratori che accettano il part time. Estendendo la staffetta ai dipendenti pubblici lo Stato risparmierebbe, pagando una pensione più bassa dello stipendio.

Un altro intervento andrebbe ad agire sulla flessibilità delle pensioni, dando la possibilità ai dipendenti che hanno maturato 35 anni di contributi di scegliere se andare in pensione tra i 62 e i 65 anni, con una penalizzazione dell'8% in busta paga.

Purtroppo la riduzione del costo del lavoro per le assunzioni dei giovani ha un costo difficilmente sostenibile dallo Stato e Giovannini punta piuttosto all'introduzione del credito d'imposta per i lavoratori a basso reddito.

Un'altra importante misura a livello europeo è il progetto Youth Guarantee che prevede lo stanziamento di 6 miliardi di euro da mettere a disposizione di 27 Paesi per poter garantire ai giovani che hanno terminato gli studi un lavoro o un programma di formazione entro 4 mesi.

I giovani sono una risorsa importantissima per uscire da questa situazione economica, da questa crisi che ha colpito così duramente il mercato immobiliare. Sono i giovani che devono portare avanti i loro progetti di vita, che hanno bisogno di un nido in cui costruire una famiglia, e per questo è necessario dargli la possibilità di risollevare l'economia del Paese, e nello specifico di rilanciare il mercato immobiliare, garantendogli un lavoro.

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