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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Male le piccole e medie imprese nel 2011. Cna: il Governo intervenga

Male la congiuntura per le piccole e medie imprese emiliano-romagnole nel secondo semestre 2011. Costantini (Cna Piacenza): «Occorrono misure urgenti per far ripartire il sistema produttivo»

Sono dati allarmanti quelli relativi all’andamento congiunturale delle piccole imprese emiliano-romagnole del secondo semestre 2011. Dati – presentati a Bologna da TrendEr, l’Osservatorio regionale della micro e piccola impresa realizzato da Cna Emilia Romagna e Banche di Credito Cooperativo con la collaborazione scientifica di Istat – che evidenziano un clima di pesante recessione nonostante alcuni parametri in terreno positivo.

Nel secondo semestre 2011 per le piccole e micro imprese (da 1 a 19 addetti) della nostra regione, si è registrato un calo tendenziale del fatturato complessivo del 3,2%; il fatturato estero evidenzia un + 19,4% ma il suo ridotto peso sul fatturato complessivo non autorizza a facili entusiasmi.

Pesante anche il calo degli investimenti per macchinari e impianti (-7%) e della spesa per retribuzioni (-4,7%) a conferma di una flessione dell’occupazione; aumenta la spesa per consumi (+7,2%) per la crescita dei costi dell’energia e dei materiali. Le dinamiche settoriali evidenziano un -10,5% nelle costruzioni, un – 1,1% nei servizi (dopo due semestri di crescita consecutivi), un – 0,3% nei trasporti ed una crescita contenuta per il manifatturiero (+ 3,2%).

Le analisi territoriali evidenziano per Piacenza un aumento complessivo del fatturato di circa il 3%.«Un aumento irrisorio – sottolinea il presidente provinciale di CNA, Dario Costantini – che non compensa neanche in minima parte i dati negativi a due cifre registrati nel primo semestre 2011. E’ giunta l’ora che il Governo prenda misure urgenti e concrete per la crescita e per dare ossigeno alle piccole imprese che, non dimentichiamolo, a Piacenza ma anche in tutta Italia rappresentano oltre il 90% dell’intero sistema produttivo. E’ aumentata solo la tassazione, ora attendiamo tagli alla spesa pubblica e incentivi reali per rilanciare l’economia, favorire le assunzioni e gli investimenti degli imprenditori che necessitano per questo un accesso più agevole al credito. In caso contrario aumenterà ulteriormente la disoccupazione, il livello di recessione ed altri imprenditori saranno costretti a cessare l’attività».

Piacenza, rispetto ad altre province, evidenzia un + 3% nel fatturato complessivo che, secondo il direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza, ha una sua specifica chiave di lettura.«Un aumento – commenta Gambazza – dovuto essenzialmente a buone performance di aziende che operano esclusivamente in settori di nicchia. I dati allarmanti riguardano l’aumento dei costi per i consumi nell’attività d’impresa e la diminuzione della spesa per l’occupazione. Occorrono segnali di discontinuità col recente passato che devono venire dal mondo politico e istituzionale che deve recuperare credibilità agli occhi degli imprenditori ma anche dei cittadini. Le imprese devono fare i conti con cali preoccupanti del fatturato e delle commesse, con problemi di liquidità e con crediti di difficile riscossione verso alcuni Enti Pubblici. E’ l’ora dei fatti per rilanciare l’economia nazionale, ma anche a livello locale le Amministrazioni possono incidere sul rilancio del sistema produttivo, ad esempio con un’equa modulazione dell’Imu per le imprese».

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