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Economia

Pomodoro da industria, accordo tra industriali e produttori: prezzo fissato a 92 euro la tonnellata

Siglato nella sera dell'11 febbraio a Parma l'accordo tra industrie e produttori del Nord sul prezzo del pomodoro per la campagna 2015

E’ stato siglato ieri sera, 11 febbraio a Parma, l’accordo tra industrie e produttori del Nord sul prezzo del pomodoro per la campagna 2015: 92 euro la tonnellata, come lo scorso anno. L’intesa fra Confapindustria Piacenza (Confederazione italiana piccola e media industria privata), Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari) e produttori è arrivata in serata dopo ore di trattative. Per evitare produzioni in eccesso che influiscono in modo negativo sul mercato e per garantire il reddito, le parti hanno stabilito l’obiettivo di 2 milioni e 650mila tonnellate, contro le 2,8 ipotizzate all’inizio. Inoltre, sono stati posti dei limiti alle rese per ettaro: fra 690 e 710 quintali. Per la prima volta, inoltre, al tavolo delle trattative hanno partecipato anche le cooperative.

Soddisfazione è stata espressa da Dario Squeri, presidente di Pomorete (la prima filiera italiana del pomodoro, composta di 12 aziende, tutte aderenti a Confapindustria): «Si è arrivati all’accordo in tempi brevi e con un prezzo remunerativo per gli agricoltori. Ritengo positiva l’autolimitazione della produzione, elemento importante - colto dall’industria di trasformazione e dai produttori - per non snaturare il mercato».

L’intesa riguarda le circa 30 aziende di trasformazione della OI (Organizzazione interprofessionale) pomodoro da industria del Nord (ex Distretto) e le Op (Organizzazioni di produttori) degli agricoltori. Ecco alcune delle principali variazioni rispetto al contratto quadro del 2014. Il moltiplicatore dei difetti minori passa da 0,4 a 0,3. La resa per ettaro, nei contratti di fornitura, dovrà essere compresa tra 690 e 710 quintali; il quantitativo previsto in ogni singolo contratto è soggetto a una variazione tra - 4% e + 4%. E’ stato, infine, modificato anche il sistema di premio sulla base del quantitativo consegnato. Non ci saranno penalità o premi per una consegna tra 2,450 a 2,650 milioni di tonnellate.

Per una consegna superiore a 2,650milioni di tonnellate, scatterà la penalità di 0,5 euro/ton ogni 50mila tonnellate fino a un massimo di 3 euro. Per una consegna inferiore a 2,450 milioni di tonnellate, si avrà un premio di 0,5 euro/ton ogni 50mila tonnellate, fino a raggiungere un massimo di 3 euro.

IL COMMENTO DI CONFAGRICOLTURA - Il tavolo per la contrattazione del pomodoro da Industria del Nord, tra Industrie di trasformazione e Organizzazioni di produttori, ha trovato un accordo ieri sera. E i commenti a caldo di Confagricoltura Emilia Romagna non sono del tutto positivi. “Non sono state recepite le richieste di modifica dei parametri qualitativi – sottolinea il presidente della sezione di prodotto Pomodoro da Industria di Confagricoltura Emilia-Romagna, Giovanni Lambertini – occorreva riscrivere e fissare una volta per tutte le modalità di valutazione qualitativa del prodotto, annosa questione che anche questa volta rischia di poter condizionare pesantemente il prezzo in corso di campagna. E’ pur vero che qualche miglioria è stata introdotta, ma non di carattere sostanziale”. Il prezzo di riferimento dell’accordo è 92 euro a tonnellata. “Se consideriamo che l’indice medio di pagamento – sottolinea Giovanni Lambertini - negli ultimi tre anni, è stato del 90%, ecco che il prezzo a consuntivo atteso potrebbe essere di 82.80 euro/tonnellata che con le modifiche delle scalette qualitative potrà raggiungere gli 83 euro. Una quotazione insoddisfacente e che ci pone da subito in affanno rispetto ai produttori degli altri paesi competitor come la Spagna che dedicano a questa coltura contributi aggiuntivi considerevoli”. “Inoltre – prosegue Lambertini – l’accordo prevede queste quotazioni di riferimento sino al raggiungimento di 2.650.000 tonnellate: un obiettivo quantitativo che, salvo una campagna disastrosa, sarà facilmente raggiunto e superato il quale, sono previsti tagli di prezzo progressivi. Solo se si produrranno meno di 2.450.000 tonnellate è previsto un meccanismo compensatorio”. “Ora spetta alle Organizzazioni di Prodotto - conclude Lambertini - programmare la campagna con l’obiettivo di assicurare la massima redditività agli associati”.

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