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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Pomodoro: essenziale programmare per mantenere un prezzo competitivo

Il convegno organizzato da Syngenta al Palazzo dell’Agricoltura

“E’ fondamentale definire quantitativi e prezzo entro gennaio, in una intesa che coinvolga agricoltori, industriali e cooperatori, proprio per evitare di superare la soglia produttiva come è accaduto quest’anno che ha penalizzato gli agricoltori”. E’ un messaggio forte e chiaro per tutto il comparto quello che è scaturito dal convegno dedicato al pomodoro da industria in Spagna e nel Nord Italia organizzato da Syngenta al Palazzo dell’Agricoltura a Piacenza al quale hanno preso parte diversi rappresentanti del settore ed in particolare Juan Josè Amezaga O’ Farrel ed il nuovo presidente OI Tiberio Rabboni.

Il consigliere delegato all’Agricoltura della Provincia Alessandro Piva, nel suo saluto, ha chiesto maggior  condivisione alla filiera ed alla OI di non commettere gli errori del passato, attraverso una tassativa programmazione. Quest’anno sono state prodotte 2.840.000 Ton di buona qualità, con rese di quasi 72 Ton ad ettaro e ben 2000 Ha. di pomodoro Bio, “un filone su cui occorre confrontarsi. Il prezzo- ha detto Piva- non è stato soddisfacente ma è necessario misurarsi con il mercato”. Riccardo Vanelli di Syngenta Italia presentando il gruppo ha detto che “si punta sempre più ad una agricoltura sostenibile. Progetto essenziale per l’innovazione è la genetica, una valorizzazione della normativa per gli agro farmaci ed una focalizzazione delle politiche Ue verso l’innovazione. E per il 2017 è essenziale poter programmare”. “La previsione- ha chiarito il rappresentante spagnolo- è di 43 milioni di Ton a livello mondiale quando il consumo previsto è per 38 milioni. L’aumento dei consumi procede dell’1% e non del 5% previsto. Anche in Europa il bacino produce un milione e mezzo in più di quello che si consuma e la Ue non può competere sui mercati mondiali con Cina e California quindi non ci sono altri sbocchi.

Il problema maggiore- ha detto Amezaga O’ Farrel- viene dalla G.D.O che obbliga le fabbriche ad abbassare i prezzi anno dopo anno. Ci sono inoltre molte differenze legislative per la produzione tra i diversi stati per cui i prodotti “emigrano” là dove è più conveniente. Per questo- ha sottolineato- bene ha fatto l’Italia nell’imporre pomodoro solo italiano per la passata”. Ha quindi precisato le dimensioni della produzione spagnola che è concentrata in Estremadura, Andalusia e Navarra.

E’ quindi stata la volta del prof. Gabriele Canali della Cattolica del S.Cuore e di Tiberio Rabboni già assessore regionale all’Agricoltura che ha da poco sostituito Pierluigi Ferrari che è stato brevemente ricordato all’inizio del convegno. L’OI Pomodoro da Industria del Nord Italia- in pratica- ha elaborato una proposta per la filiera per un miglioramento della programmazione produttiva in vista della campagna 2017. Tiberio Rabboni, su mandato del coordinamento dei soci dell’OI e con il supporto del consulente scientifico professor Gabriele Canali, punta a raggiungere un maggiore equilibrio tra domanda ed offerta e, segnatamente per la campagna 2017, a conseguire una riduzione dei quantitativi e delle superfici rispetto al 2016. “Abbiamo illustrato – ha spiegato il presidente Rabboni intervenendo al convegno - una prima proposta di lavoro incardinata su una procedura di preventiva e concorde definizione dei reali fabbisogni di materia prima dei trasformatori, su un successivo accordo volontario tra agricoltori, industriali e cooperatori sugli obiettivi condivisi per il 2017 e su di un meccanismo di responsabilizzazione delle singole organizzazioni di produttori e delle singole imprese di trasformazione al raggiungimento degli obiettivi condivisi, il tutto incentrato sulla penalizzazione economica per le quantità prodotte o acquistate in eccesso. In questo ci sarà un ruolo di supporto e di controllo da parte dell'OI”. Fondamentale la tempistica. “Tutto va determinato entro il mese di gennaio – ha aggiunto Rabboni – ossia prima della definizione tra le parti dell'Accordo Quadro e della negoziazione del prezzo. Se tutti i soci dell'interprofessione - cioè organizzazioni di produttori, industrie e cooperative - condivideranno la proposta formulata, la campagna 2017 potrà avviarsi su basi di maggiore certezza e stabilità”. 

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