rotate-mobile
Economia

Pomodoro: per un comparto sempre più efficiente, tecnologia, ricerca e rete di imprese

Incontro al Campus agro-alimentare sull'idoneità dei terreni della provincia di Piacenza per la produzione del pomodoro organizzata da Pomorete e Confcooperative

“Per continuare a produrre pomodoro in un territorio come quello piacentino storicamente vocato a questa produzione, non basta ottenere qualità, ma anche rese produttive remunerative, con costi inferiori agli attuali. Per conseguire tutto ciò, è necessario coniugare ricerca ed innovazione tecnologica, ma soprattutto è essenziale una rete di imprese che metta in comune conoscenze, servizi e vantaggi competitivi. Deve essere realizzata cioè da un “gioco di squadra” di cui Pomorete è un esempio calzante perché ottimizza la relazione tra soggetti diversi. Un vero e proprio valore aggiunto come appunto Pomorete o Organismi Interprofessionali come il Distretto pomodoro del Nord. Sono questi i soggetti che la Regione deve sostenere attraverso le risorse previste nel Psr”.

Così l’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni (al suo ultimo giorno di mandato, premiato al termine da Camisa, Corvi e Andena per la sua assidua e costante attenzione al territorio piacentino), all’incontro, organizzato da Pomorete e Confcooperative presso il Campus agroalimentare, un convegno dove si è discusso della vocazionalità del nostro territorio per la produzione del pomodoro.

Per l’occasione è stato presentato uno specifico studio sull’idoneità dei terreni della nostra Provincia (finanziato dalla CCIA e da Pomorete), che sarà realizzato dal dott. Paolo Manfredi di Mgm Ecosistemi, un vero e proprio screening pedologico sulla chimica dei suoli, al fine di renderli più idonei; al termine della ricerca saranno infatti messi a confronto terreni concimati con i fanghi derivati dalle industria agro-alimentari (post- depurazione), e non.

Determinerà la possibilità di riscoprire determinati parametri dei microelementi non più affidati al caso, agevolati anche grazie all’imminente Decreto che farà cessare il divieto (come ha ricordato Rabboni) per l’utilizzo di questi fanghi che non sono assolutamente dannosi, ma anzi utili (come scientificamente dimostrato) per combattere l’infertilità dei suoli.

Nel corso del convegno cui erano presenti numerosi studenti dell’Itas “Raineri”, si sono succeduti anche gli interventi del direttore generale di Arp Stefano Spelta (la produzione del pomodoro nella nostra provincia) e del presidente del Distretto del pomodoro del Nord Pierluigi Ferrari (essenziale lavorare sulle reti di impresa e sull’innovazione). Infine prima della premiazione, i saluti del segretario generale della CCIA Alessandro Saguatti, del direttore di Confcooperative Piacenza Nicoletta Corvi, del presidente di Confapi Piacenza Cristian Camisa e dell’ideatore di Pomorete, Dario Squeri, con il responsabile del progetto Gabriele Zanelli.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pomodoro: per un comparto sempre più efficiente, tecnologia, ricerca e rete di imprese

IlPiacenza è in caricamento