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Economia

Pomorete aderisce al Protocollo sul cibo per Expo 2015

Dario Squeri, presidente di Pomorete, ha presentato il 30 luglio a Milano l’adesione della rete al protocollo sul cibo per Expo 2015: «La rete è sicura, bisogna competere sui prezzi con la qualità»

«Da soli non si va da nessuna parte. Occorre mettere insieme competenze e interessi per affrontare una concorrenza mondiale estrema. Nel caso di un prodotto povero come il pomodoro, si deve offrire quello del Nord Italia a prezzi competitivi e valorizzando la qualità». Così Dario Squeri, presidente di Pomorete, la prima filiera italiana del pomodoro, ha presentato questa mattina in Regione Lombardia, che ha patrocinato l’evento, l’adesione della Rete al protocollo sul cibo per Expo – e anche alla sua divulgazione - invitato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava. L’assessore ha indicato l’iniziativa come «una buona idea e un buon esempio, che dovrebbe essere seguito anche da altre organizzazioni, produttori o Consorzi per rendere l’agroalimentare competitivo sulla qualità. Dobbiamo spiegare al consumatore ciò che mangia e perché certi prodotti hanno prezzi diversi. Un sistema di imprese ha anticipato la politica. E’ un segno di lungimiranza perché se sul tema della qualità non ci diamo delle regole, rischieremo di aver perso tempo e di non aver capito la sfida che ci aspetta». Un gap che va colmato «perché abbiamo un sistema poco competitivo sui costi, ma molto sul fronte della qualità».

Pomorete ha presentato una bottiglia di polpa di pomodoro prodotta rispettando il Protocollo, con il logo e un collarino che riporta alcuni punti dello stesso documento sul cibo, sano, sicuro e genuino, in un’ottica di lotta alla contraffazione. «Il nostro pomodoro – ha affermato Squeri, riferendosi ad alcune situazioni critiche in certe zone del Paese – è certificato a partire dal sottosuolo e non solo dal prodotto». Pomorete è la prima filiera italiana del pomodoro, costituita da 12 aziende emiliane e lombarde e da una marchigiana, tutte aderenti a Confapindustria. Il fatturato è di 500 milioni di euro e i dipendenti, tra diretti e indiretti, sono circa 3.000. Le aziende della filiera sono: ACP International Food, Agrimpianti, Agrofata, Asi Scambi Industriali, Isea Group, Steriltom, Emiliana Conserve, OMCE, Number 1 Logistic Group spa, MCM Ecosistemi, Seedling Tomato di Pavesi Cesare, Solfarm Europe srl.

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