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Economia

Precari della scuola, Ugl Emilia-Romagna: «Stipendi in ritardo di mesi per i supplenti»

«Un pasticcio burocratico tra il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia, alle prese con la verifica delle disponibilità delle risorse finanziarie per l’anno scolastico 2020/2021» segnala il sindacato

«Al personale scolastico con contratto per supplenze brevi e saltuarie ancora a fine settembre non era stato pagato il corrispettivo delle mensilità pregresse di maggio e giugno 2021. Un ritardo che ha messo in allarme migliaia di docenti precari e personale Ata in tutta Italia, anche in Emilia-Romagna. Lavoratori a cui s'è chiesto di attendere mesi prima di ottenere i compensi previsti dalla legge». A segnalare la problematica una nota stampa a firma di Tullia Bevilacqua, segretario regionale del sindacato Ugl dell’Emilia-Romagna. «Alla fine, il governo ha concesso l’esigibilità per l’accreditamento dei pagamenti, ma l’emissione ha interessato i contratti autorizzati dalle segreterie scolastiche e per i quali, contestualmente, il sistema della Ragioneria generale dello Stato doveva verificare la disponibilità dei fondi relativi ai vari capitoli di spesa. Un vero e proprio pasticcio burocratico tra il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia, alle prese con la verifica delle disponibilità delle risorse finanziarie per l’anno scolastico 2020/2021» spiega Bevilacqua.

«Ma noi, come sindacato, abbiamo sempre ripetuto che: “non si fa cassa sulla pelle dei lavoratori”. A maggior ragione in questo caso che ha visto il governo stesso, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid19, - sottolinea - sopperire al crescente fabbisogno di personale nella scuola pubblica avviando un reclutamento in massa attraverso il ricorso a contratti di supplenze brevi, come consentito nel decreto “cura Italia”. Toccava al Miur assegnare alle scuole statali le risorse necessarie anche in deroga e con proroga in caso di rientro del titolare. Ma, alla fine, il governo s'è cimentato in un estenuante dibattito sulle "coperture" finanziarie da rastrellare a bilancio. Con il conseguente disagio di docenti e personale Ata coinvolti in questa situazione che hanno aspettato mesi prima di vedersi accreditato il pagamento».

«La questione non è nuova. Ritardi nel pagamento degli stipendi mensili dei docenti con contratto a tempo determinato erano stati segnalati anche l'anno scorso e anche l'anno prima per le mensilità di maggio e giugno 2019. Il pagamento delle supplenze brevi - conclude - resta uno dei problemi più acuti per i docenti precari della scuola. E noi continuiamo a ribadire che il diritto costituzionalmente garantito a una giusta retribuzione per il lavoro svolto non può essere negato a nessuno. Men che meno in un comparto essenziale come quello dell'istruzione».

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