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«Stop ai nuovi invasi e agli sprechi», per il Consorzio si presenta “Giustizia e trasparenza”

La lista candidata alle elezioni del 26 e 27 settembre, sostenuta dalle associazioni Legambiente e Amici del Nure: «Per prima cosa chiederemo un nuovo sistema elettorale»

Stop a nuovi invasi, riduzione degli sprechi, equità nella contribuzione chiesta ai consorziati e un nuovo sistema elettorale. Sono alcuni dei punti chiave della lista “Giustizia e trasparenza” presentata da Legambiente e associazione Amici del Nure per le prossime elezioni dei venti componenti del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza per il mandato 2021-2026, in calendario domenica 26 e lunedì 27 settembre. La lista presenta complessivamente dieci candidati, sei nella Sezione 1 - Fabrizio Binelli, Daniele Dosi, Eugenio Barbieri, Enrico Scarpa, Maria Laura Chiappa e Antonio Fossati - e quattro nella sezione 2: Giuseppe Castelnuovo, Andrea Reggi, Angelo Bellini, Giovanni Toscani.

«La raccolta firme nel mese di agosto non è stata agevole, quasi una missione impossibile visto che era necessario anche presentare una fotocopia della carta d’identità, quindi questo è già un successo - premette Giuseppe Castelnuovo di Legambiente Piacenza. «La questione non riguarda solo la gestione dell’acqua, ma anche un principio democratico che deve essere rispettato. Nel 2021 non è più ammissibile che le elezioni avvengano per censo, secondo cui chi ha più potere economico possa contare di più anche a livello decisionale, se saremo eletti per prima cosa proporremo di modificare il sistema elettorale».

«Vogliamo dare il nostro contributo al cambiamento del Consorzio, l’ultimo degli enti inutili rimasto i piedi» aggiunge Fabrizio Binelli (Legambiente). «Dico inutile perché la gran parte delle competenze sono state assorbite dalla Regione, quindi perché è rimasto? Perché riceve finanziamenti consistenti e viene utilizzato un po' come un bancomat, ma non svolge nessuna attività sulla corretta gestione delle acque. Perché pensare a nuovi invasi quando abbiamo il 70% di perdite delle risorse idriche? Chi di noi se avesse una perdita in casa penserebbe ad aumentare il consumo dell’acqua invece di aggiustare i tubi?».

                               Presentazione della lista Giustizia e trasparenza1-2

«Noi siamo contribuenti e vorremmo pagare il giusto e capire il servizio che viene reso - aggiunge - Io devo pagare una tassa se mi dà un vantaggio e se quel vantaggio ha portato ad una rivalutazione della mia proprietà. Chiediamo inoltre trasparenza, perché vogliamo sapere come vengono utilizzati i circa 10 milioni di euro di costi annui, la nostra idea è che gran parte dei fondi serva alla manutenzione dell’Ente, per il personale o spese di rappresentanza. Se li investissimo nella cura territorio non avremmo più problemi legati a frane o alluvioni».

«Non condivido la politica del Consorzio degli ultimi anni - sottolinea Andrea Reggi (Amici del Nure) – dopo l’alluvione del 2015 si è parlato di opere faraoniche e costruzione di invasi molto impattanti, in un territorio che ha già contribuito e pagato tantissimo». In merito alla costruzione di dighe Angelo Bellini aggiunge che «anche in Europa e negli Stati Uniti sono orientati a non costruirne più, perché il bilancio costi e benefici è a sfavore».

Il programma della lista si concentra su «una raccolta dell’acqua a basso impatto ambientale – spiega Maria Laura Chiappa - con sistemi di accumulo meno impattanti, come i laghetti, con costi minori per la collettività, ma che consentano comunque anche agli agricoltori di avere a disposizione l’acqua». «Se negli ultimi anni fossero state adottate almeno la metà delle misure proposte nel tempo avremmo almeno fatto dei passi avanti – concludono -, ma l’unico mantra è l’invaso. Noi ci candidiamo per cambiare la gestione del territorio».

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