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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Prezzo del pomodoro, la Cia è soddisfatta: «Però attenzione al clima e ai mercati»

Il commento dopo la fine delle positive trattative da parte del presidente della Cia, Fabio Girometta

Anche la Cia di Piacenza, tramite il suo presidente Fabio Girometta, esprime soddisfazione per l’accordo-quadro per la campagna del pomodoro da industria 2022 del Nord Italia, sottoscritto ad un prezzo di riferimento di 108,5 euro a tonnellata.

«L’accordo, raggiunto grazie alla coesione e all’impegno di tutti i rappresentati delegati alla contrattazione - chiarisce Girometta - offre la certezza di un prezzo di riferimento alle aziende agricole. Le imprese, oggi costrette ad affrontare rincari vertiginosi per tutte le operazioni colturali, hanno ora la garanzia di riuscire ad affrontare l’imminente campagna. Rimane tuttavia la preoccupazione di una difficile gestione delle risorse idriche per il perdurare del clima siccitoso. Nonostante la nostra categoria abbia adottato le tecniche più innovative per un utilizzo minimo di acqua, come la sonde per il letto di semina, l’irrigazione a goccia varietà meno esigenti, non si può escludere la necessità di dover attingere alle risorse idriche del sottosuolo, evenienza che andrebbe ad impoverire ulteriormente le falde già scarse oltre ad entrare in competizione con i rifornimenti civili. Ed è per questo - ribadisce Girometta - in considerazione del momento di emergenza, sarebbe auspicabile la momentanea sospensione dell’applicazione del Minimo Deflusso Vitale dei nostri fiumi».

«Oltre alle preoccupazioni relative al nostro territorio – prosegue Girometta - non si può ignorare l’attuale situazione mondiale. Stiamo attraversando un periodo economico e sociale che non ha precedenti, con un aumento senza eguali dei costi di produzione. Non solo per il comparto agricolo, ma anche per tutta l’industria agroalimentare che deve sostenere i costi energetici, del packaging, delle bande stagnate, dei bancali che addirittura cominciano già a mancare. Questo accordo è un chiaro segnale di una comune volontà di tutelare questo fondamentale settore della nostra economia agro-alimentare.Tuttavia il lavoro preliminare non è finito, vanno monitorate le superfici investite, occorre una seria e precisa programmazione tramite le Op per garantire i conferimenti alle industrie di trasformazione. Si deve poi procedere nel far sì che si rafforzino sempre di più i legami tra tutti gli attori della filiera, a partire dalla parte agricola fino ad arrivare alla GDO, per evitare il vanificare la professionalità, i progressi e il lavoro svolto dai nostri agricoltori. Sono necessari rapporti chiari nella convinzione che la qualità e la salubrità del nostro prodotto è unica e va tutelata e valorizzata. La pandemia, ed ora la guerra tra Russia ed Ucraina, ci insegna quanto la produzione agricola sia strategica, fondamentale e che la precedente “globalizzazione” alimentare è fallace ed aleatoria. I prezzi dei prodotti agricoli devono necessariamente contemplare anche il rischio di impresa ed il valore aggiunto che il nostro Paese rappresenta».

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