Prima conferenza economica di Agrinsieme: 5 ministri a confronto
«L’Italia riparta dall’agroalimentare». A Roma anche i vertici di Confagricoltura Piacenza
Semplificazione, aggregazioni, riduzione cuneo fiscale e internazionalizzazione, più agricoltura per fermare il dissesto idrogeologico ed il consumo del suolo. Questa la scommessa di Agrinsieme per un #campoliberofinoinfondo presentata a Roma nella prima conferenza, che si è tenuta a Roma il 18 novembre, in un confronto con ben cinque ministri: il Ministro delle Politiche del Lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche Agricole Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin, dell'Ambiente Gianluca Galletti e con il vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. I vertici di Confagricoltura Piacenza hanno preso parte all’evento. Presenti il presidente, Enrico Chiesa, i due vicepresidenti, Giovanna Parmigiani e Filippo Gasparini con il direttore, Luigi Sidoli e alcuni membri della Giunta Esecutiva: Michele Rossi, Stefano Repetti, Luca Segalini e Matteo Cattivelli. “Liberarsi in primo luogo dai "falsi miti" che connotano una immagine del comparto agricolo, oscurando altri pezzi di verità che si preferisce non mettere in luce. E poi superare oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture intermedie, aumentare la dimensione economica delle imprese, creare un’agenzia per l'internazionalizzazione dell'agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto. È questa la strada che le organizzazioni riunite in Agrinsieme hanno scelto e che come Confagricoltura Piacenza sottoscriviamo a pieno titolo”. Questo il commento di Enrico Chiesa di ritorno dalla cpitale. “Agrinsieme (l’aggregazione di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari) con le sua prima conferenza economica ha compiuto un passo importante e Confagricoltura Piacenza c’era. Il nostro impegno – ha proseguito Chiesa – è volto a dare attuazione e riscontro, anche a livello territoriale, alle strategie che Agrinsieme intende mettere in campo per conseguire gli obiettivi condivisi”. "È quanto mai imprescindibile – ha spiegato il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi che è coordinatore di Agrinsieme - un vero e proprio cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità dell'agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche, logistiche, infrastrutturali ed ambientali". Come è stato messo in luce nel Rapporto Agrinsieme-Nomisma "Operazione verità" presentato alla conferenza, nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano registrato una crescita negli ultimi 10 anni, la quota di mercato detenuta dall'Italia a livello mondiale è diminuita dal 3,3% al 2,6%. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo tutte da cogliere, dall'altro le inefficienze di sistema sono altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si vuole posizionare l'agroalimentare al centro del sistema economico e sociale, non è sufficiente, secondo Agrinsieme, dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. Alcuni esempi: in Italia il costo dell’autotrasporto è in media di 1,59 € a chilometro, in Germania 1,35 € e in Francia 1,32. Il costo dell’energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 30% rispetto alla media europea. Notevoli anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il numero dei giorni necessari per esportare via nave, che vanno dagli 8 del Regno Unito ai 9 della Germania, ai 10 di Francia e Spagna, per finire con i 19 giorni necessari per l'Italia. “E’ evidente – ha concluso Chiesa – come siano indispensabili interventi, radicali e coraggiosi, nell'ambito del settore pubblico, così come sul mercato del lavoro, cominciando dallo snellimento degli adempimenti amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali e di breve durata. Infine, c'è la strada maestra delle aggregazioni, che è uno dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da Agrinsieme” .