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Economia

«Progetti di comunicazione di filiera per rilanciare l’agroalimentare piacentino»

L'incontro con la Gdo e aziende produttrici organizzato da Confindustria Piacenza: «Un rapporto più stretto per veicolare il territorio. Piacenza? E' conosciuta perché c'è l'Ikea, mentre la food valley è a Parma»

La richiesta di prodotti piacentini nella grande distribuzione organizzata è abbastanza elevato nel territorio di produzione ed in quelli limitrofi, meno in Italia, ma ci sono enormi potenzialità di sviluppo a patto che vengano sviluppati progetti di comunicazione da sviluppare insieme per creare domanda al di fuori di Piacenza, comunicando il territorio. Il rapporto tra produzione e grande distribuazione è in continua crescita, essenziale per consentire ai due soggetti un raffronto costruttivo e sinergico, dove ciascuno possa assumere un ruolo adeguato, con il fine di favorire il consumatore con la qualità e la costanza dell’approvvigionamento. A Piacenza occorre che sia implementato. Per fare il punto della situazione, Confindustria Piacenza ha organizzato, presso la propria sala convegni, un incontro tra le aziende alimentari piacentine e grande distribuzione, con il fine di favorire un rapporto più costruttivo ed operativo che si colloca all’interno di quel progetto territoriale teso a valorizzare le eccellenze agroalimentari piacentine.

Dopo il saluto del presidente di Confindustria Piacenza Emilio Bolzoni («fondamentale l’efficienza logistica»), è seguito l’intervento del capo sezione delle industrie agroalimentarti Francesco Muselli che ha ribadito la necessità di per i produttori di dotarsi di un profilo aziendale per far fronte alle esigenze della Gdo (Grande distribuzione organizzata); la marca commerciale è inoltre un’occasione per le aziende che non ne possegono una propria, di sviluppare le attività promozionali. «Sappiamo che la grande distribuzione rappresenta l’80% di tutti i canali distributivi; è dunque fondamentale un confronto tra le aziende alimentari e grande distribuzione organizzata, soprattutto in questo momento di crisi. Lo sviluppo del marketing è fattore imprescindibile».

Ha quindi ha preso la parola il coordinatore dell’incontro, il docente della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica Daniele Fornari che ha insistito sulla necessità di nuove relazioni di filiera ma tenendo sempre presente il ruolo fondamentale del consumatore, con una Gdo molto differenziata nei suoi modelli di businnes. Per posizionarsi in modo adeguato nella Gdo bisogna dunque differenziarsi ed cercare di entrare nei volantini promozionali.

Fornari ha quindi presentato i due ospiti Maurizio Molinelli, presidente Coop Eridana e Giovanni Panzeri, piacentino, marketing manager di Conad. Il primo ha tratteggiato la struttura di Coop (114 cooperative, 56.000 lavoratori e 8.000.000 di soci, e prima nella distribuzione nel Paese) e si è quindi soffermato sul progetto denominato “territori.coop” che ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti locali, usando i supermercati del territorio per veicolarne le caratteristiche, essenziale per relazionare sempre meglio azienda, territori e i fornitori locali. Giovanni Panzeri della Conad che rappresenta il secondo gruppo distributivo d’Italia, ed il più capillarmente diffuso nel nostro paese, ha precisato che a Piacenza «manca la comunicazione ed il marketing (anche istituzionale) di insieme del territorio, senza i quali non c’è a disposizione la necessaria forza d’urto per affrontare mercati complessi. I piccoli produttori fanno fatica perché manca questa unione anche a livello di istituzioni».

«Altri - ha spiegato Panzeri - hanno lavorato molto meglio ed ha citato Parma per la indubbia capacità di comunicazione. Hanno creato la nomea di Food Valley; Piacenza è più conosciuta perché c’è l’Ikea. In questi anni - ha sostenuto Panzeri, da piacentino innamorato della sua terra - è mancata la voglia di concertazione, la volontà di creare un sistema di comunicazione concreto, insomma di lavorare insieme».

«Solo se si crea una domanda forte, saranno poi le singole imprese, a seconda delle proprie capacità, a dover cercare di espandersi sul territorio e a fare conoscere i prodotti. Lo stimolo però deve pervenire con forza dalle istituzioni». Sono seguiti gli interventi di alcuni rappresentati di ditte piacentine, quindi il dibattito, un momento di confronto che si auspica possa ripetersi per approfondire queste fondamentali tematiche e arrecare stimolo allo sviluppo del nostro agro-alimentare.

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