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Progetto Mymentor, gli studenti della Cattolica più vicini alle imprese locali

Per il terzo anno prende il via alla Cattolica di Piacenza il progetto MyMentor, un vero e proprio patto con le imprese del territorio, con il fine di offrire agli studenti un approccio diretto con il diversificato mondo dell’imprenditoria piacentina

Per il terzo anno prende il via alla Cattolica di Piacenza il progetto MyMentor, (presentato venerdì sera presso l’aula Piana della Cattolica di Piacenza), un vero e proprio patto con le imprese del territorio, con il fine di offrire agli studenti un approccio diretto con il diversificato mondo dell’imprenditoria piacentina “intercettandone i bisogni”, in un percorso di crescita professionale ed umana.

MyMentor, è un’esperienza didattica “sul campo” progettata da due docenti della Facoltà di Economia della Cattolica (Franca Cantoni ed Elena Zuffada, con il supporto di un comitato organizzatore/scientifico composto da Fabrizio Capocasale, Giuseppe Ghittoni e Max Traversone, Roberta Virtuani e Maria Cristina Piva) per gli allievi della laurea magistrale in General Management (Gestione d’azienda).

Un’esperienza talmente positiva che il direttore di sede Mauro Balordi, sottolineandone la straordinaria valenza didattica, ha detto che si sta valutando di farne un progetto di sede, esteso cioè anche ad altre Facoltà. Un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro riservato agli studenti del 2° anno “per imparare- come ha sottolineato la Preside Anna Maria Fellegara- un diverso modo di fare gruppo e squadra, attraverso un accompagnamento con un pool di mentor (tutti manager delle imprese piacentine), che diventa un fondamentale momento di crescita personale grazie alla disponibilità di questi professionisti e delle aziende in cui operano e che offre un’ottima visibilità alla nostra Facoltà”.

“Un progetto unico nel suo genere; non a caso i ragazzi hanno colto l’importanza di questo percorso. Si è passati dai da 6 mentor ai 57 del 2016; per il 2017-2018 saranno 41 per 41 mentee, un numero ritenuto ottimale per l’esperienza.

“”Abbiamo intercettato- ha detto la prof. Zuffada un bisogno per tutte le funzioni aziendali (Finanza, Amministrazione contabilità, Pianificazione e controllo di gestione, Marketing e commerciale, Risorse umane, Consulenza strategica, Imprenditorialità); molti mentor sono nostri laureati, la conferma che la nostra Università ha lasciato il segno. Il 1° giugno del 2018 verificheremo gli esiti di questa esperienza”. “Una sperimentazione- ha sottolineato la prof. Cantoni- per la quale è importante possedere competenze tecniche, ma anche personali ed interpersonali, per la quale da subito, stiamo stilando un’agenda di incontri, un percorso certo impegnativo che li vedrà impegnati per un semestre”.

Diversi sono i motivi- si evince nella presentazione- che hanno spinto gli studenti a partecipare. In particolare per poter ricevere indicazioni di vita vissuta utili ai fini di un percorso lavorativo, contribuendo allo sviluppo della propria coscienza professionale ed essere protagonista di un dialogo tra mondi contigui (quello universitario e quello dei professionisti) e dare vita a un efficace scambio di idee e un confronto sempre più proficuo. Inoltre l’interazione con il mentor può rappresentare l’occasione per individuare un argomento da sviluppare nella tesi di laurea.

Insomma questa collaborazione può produrre un arricchimento reciproco, può allargare gli orizzonti e far scoprire nuove prospettive ed opportunità in una sinergia tra il mentor, una figura professionale con esperienza che trasferisce conoscenze, ed un giovane in procinto di approcciarsi al mondo del lavoro per aiutarne la crescita professionale. Il mentor ha il compito di supportare e guidare l’allievo svolgendo il ruolo di consigliere e di guida. E’ lasciata alla coppia mentor/mentee la libertà di impostare il rapporto nella maniera più consona al percorso di crescita. E’ quindi possibile che il confronto avvenga:

direttamente, ad esempio con la frequentazione dell’ambiente di lavoro del mentor da parte del mentee, o con incontri periodici diversamente strutturati; indirettamente, ad esempio via mail, telefono o skype. Il Comitato Scientifico è impegnato a supervisionare il lavoro delle parti e si mette a disposizione sia del mentor che del mentee, affinché possano trarre adeguati benefici dal rapporto. Prima di ufficializzare “gli abbinamenti”, Max Traversone ha parlata della sua personale esperienza di accompagnamento ed ha ribadito la peculiarità dell’iniziativa, con tanti mentor che operano in diversi ambiti di management, una consulenza strategica in aree funzionali dinamiche che rispecchiano l’evoluzione della società. E per facilitare gli scambi, è stata creata una community on line in cui mentor e mentee inseriranno i profili, uno strumento di ulteriore dialogo comune.

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