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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Campagna 2014, consegnato il 58% del pomodoro contrattato

L’assessore Rabboni ospite dell’Oi: «L’organizzazione interprofessionale sarà fondamentale per il futuro del pomodoro da industria»

Il punto sulla campagna

Si è lavorato intensamente nel mese di agosto, specie nell’ultima settimana del mese, nell’area del pomodoro da industria del Nord Italia. I dati resi noti dall’Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano che, solo tra il 25 e il 31 agosto, è stato consegnato il 13,40% del pomodoro contrattato, un valore record davvero elevato nell’arco di una sola settimana per il territorio del Nord Italia che ha permesso a fine mese di raggiungere la quota complessiva del 58,55% di pomodoro consegnato rispetto a quanto contrattato. Resta il problema delle basse rese di trasformazione con un brix medio ponderato del 4,59, in calo rispetto al dato della media triennale del medesimo periodo di 4,97, per cui, a parità di materia prima consegnata, si ottiene in media circa un 10% in meno di prodotti finiti rispetto agli standard. «La campagna 2014 – commenta l’Oi – è stata condizionata negativamente dal maltempo e, in particolare, delle continue e abbondanti piogge succedutesi per tutta l’estate. Nonostante fosse iniziata con i migliori auspici - con una contrattazione anticipata e con una programmazione delle superfici in risposta al fabbisogno delle imprese di trasformazione del territorio nonché con un buon clima nel periodo dei trapianti – la campagna è stata contraddistinta da diverse difficoltà agronomiche che i produttori si sono trovati a fronteggiare in campo, al fine di garantire la raccolta di un prodotto di qualità nel rispetto della produzione integrata. Continua l’impegno delle Organizzazioni di produttori per garantire le consegne alle imprese di trasformazione nei tempi programmati e nel rispetto dei contratti stipulati, ma vista la situazione attuale sembra lontano il raggiungimento dell’obiettivo della trasformazione di 2,4 milioni di tonnellate. Le problematiche della campagna 2014 stanno comportando difficoltà sia al comparto della produzione che della trasformazione e le condizioni meteo dei primi giorni di settembre, ancora contraddistinti dal maltempo, non hanno permesso un miglioramento generale della situazione».

Il messaggio di Rabboni: «Oi fondamentale per il futuro del pomodoro»

In occasione dell’ultimo comitato di coordinamento con l’aggiornamento sui dati e sull’andamento della campagna 2014 l’Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia ha ospitato l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni al quale il presidente dell’Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento per l’impegno da sempre dimostrato per la filiera del pomodoro, anche da parte di tutta la struttura dell’assessorato regionale dell’Emilia-Romagna che ha promosso forme di aggregazione e integrazione e strumenti per la competitività per le filiere agroalimentari. Proprio Rabboni ha evidenziato l’importante ruolo che assumerà sempre di più l’Oi, a seguito delle decisioni prese con la nuova Pac, per garantire il futuro del pomodoro da industria nel Nord Italia. «Nell’ambito della definizione degli aiuti accoppiati - ha dichiarato Rabboni – al pomodoro da industria sono stati assegnati solo 11.245.000 euro/annui, ossia circa 160 euro ad ettaro: una cifra non alta. Il pomodoro da industria meritava certamente di più. Si sarebbe dovuto tenere conto dei differenti costi di produzione che si sostengono in Italia rispetto agli altri paesi europei dove l’aiuto accoppiato è stato adottato con importi decisamente più significativi. L’Emilia Romagna ha guidato la cordata a sostegno del pomodoro da industria. Sarà dunque fondamentale da parte dell’Oi strutturare, con le altre regioni in cui si produce pomodoro da industria nel Nord Italia, un’azione da mettere in campo nel 2017, quando è prevista la verifica degli impegni assunti in merito agli aiuti accoppiati sulla base dell’andamento dei mercati, presentando dati a sostegno di un necessario adeguamento degli importi degli aiuti per il pomodoro». Le note positive arrivano dai nuovi regolamenti europei per Op, Aop e Oi che rafforzano il ruolo di queste tre forme di aggregazione. «A breve gli stati membri – ha aggiunto Rabboni – dovranno decidere se le Oi istituite con legislazione nazionale potranno essere considerate omologhe di quelle previste con legislazione europea. L’Italia non ha ancora preso decisioni in merito, nel frattempo come Regione abbiamo già predisposto il provvedimento per l’omologazione delle Oi nate con legislazione regionale, tra cui quella del pomodoro da industria del Nord Italia che rimarrà a tutti gli effetti riconosciuta a livello europeo».

Infine l’assessore si è soffermato sul Psr, in attesa dell’approvazione definitiva di Bruxelles e della firma dell’accordo di partenariato tra Ue ed Italia per monitorare l’uso delle risorse. «Il Psr – ha concluso Rabboni - per la prima volta riconosce il ruolo dell’Oi e la individua come beneficiario diretto di alcune tipologie di interventi e finanziamenti così come beneficiario indiretto visto che si riconosce, nella presentazione di un progetto, una posizione prioritaria alle imprese che fanno parte di un’Oi. Sul fronte dei benefici diretti figurano gli ambiti della ricerca per innovazione in termini di competitività e di sostenibilità ambientale della filiera. L’Oi potrà creare un gruppo operativo per l’innovazione sul pomodoro, anche su scala interregionale, mettendo insieme imprese, centri di ricerca ed università. Altro campo di finanziamenti diretti all’Oi riguarda il supporto alla filiera con osservatori, analisi economica, raccolta informazioni, conoscenza del potenziale produttivo, analisi di mercato, ricerca di nuovi mercati, organizzazione logistica, supporti informativi e informatici, sistemi di autocontrollo, animazione della relazione tra componenti della filiera, definizione di regole condivise, supporto per educazione ambientale, alimentare e sostenibilità sociale con finanziamenti sino al 70% degli importi ammessi da 50mila a 200mila euro. Servirà certamente un’azione coordinata per sfruttare al meglio queste opportunità a favore del comparto del pomodoro da industria».

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