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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Rabboni: «Dal nuovo piano di sviluppo rurale buone opportunità per i salumifici piacentini»

L'intervento dell'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni all'assemblea del "Consorzio salumi Dop piacentini" che si è svolta a Palazzo Galli il 2 luglio

«Dal nuovo Psr che sarà approvato il 15 luglio – ha spiegato a Piacenza l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - quindi inviato a Bruxelles per la definitiva approvazione, sono in arrivo importanti risorse per la Regione, sia per le imprese agricole, come per la trasformazione, per migliorare la competitività delle filiere ed aiutare i territori in difficoltà.
In quest’ambito il Piano di sviluppo rurale, destina 130 milioni di euro, per progetti individuali e di filiera per gli impianti di trasformazione e questo coinvolge direttamente i salumifici perché i primi stanziamenti (22 milioni) saranno destinati a finanziare gli ammodernamenti, nuove linee di prodotto e le ristrutturazioni. Non mancheranno inoltre risorse per gli ammodernamenti energetici, come per la ricerca applicata e per i brevetti, con contributi che variano dal 50 al 90% per gruppi di imprese, in sinergia con Università e Centri di ricerca». Cifre importanti per il comparto evidenziate dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni intervenuto ieri a Palazzo Galli in occasione dell’assemblea di bilancio del Consorzio salumi Dop (con il presidente Antonio Grossetti) e del Consorzio salumi tipici piacentini (con il presidente Roberto Belli).
Dopo il saluto del vicepresidente della Banca di Piacenza Felice Omati, ha preso la parola Grossetti per ricordare i meriti di due “pionieri” della valorizzazione dei salumi piacentini che hanno consentito l’attribuzione, unici in Europa, di tre Dop, ovvero Luigi Gatti e Renzo Buvoli, nonché il costante contributo ed il supporto della Camera di Commercio di Piacenza.
Belli ha quindi relazionato sull’attività dei Consorzi nel 2013, ricordando anzitutto «che il palazzo che ci ospita, è l’emblema della lungimiranza degli imprenditori agricoli che la Banca di Piacenza ha reso fruibile alla comunità (presente per il Comune l’assessore al commercio Katia Tarasconi) che è forte quando fa far rivivere esempi di agricoltura piacentina». Belli ha citato alcune tra le innumerevoli manifestazioni promosse dal Consorzio, citando in particolare “Un mare di sapori”, le tre Dop in cattedra e la “Coppa d’oro” manifestazione che ha stimolato, autorizzata proprio di recente dal Ministero, la produzione di una “coppa d’oro” Dop con un minimo di stagionatura di otto mesi, proprio per distinguerla da prodotti similari di altre provincie. Ricordando i dati produttivi Belli ha evidenziato che «anche il settore alimentare è stato fortemente toccato dalla tempesta economica. Le analisi evidenziano che stanno modificandosi gli stili di vita alimentari sempre più orientati su prodotti a basso costo. Il settore della salumeria soffre ma resiste».

E se a livello nazionale la produzione di salumi, dopo un 2012 difficile, ha registrato nel 2013 un’ulteriore flessione, scendendo a livello nazionale a 1.179 milioni di tonnellate dai 1.197 milioni dei dodici mesi precedenti (-1,5%) con un fatturato che è sceso a 7.986 milioni di euro (-0,5%), a Piacenza il comparto tiene ancora e cresce leggermente, grazie alla forza della Dop. La coppa piacentina cresce dell’1,9 per cento, la pancetta Dop fa ancora meglio, con una crescita del 5,7 per cento. Meno bene il salame (per la maggiore concorrenza) che cala del tre per cento.
«Ciò che ci preoccupa maggiormente - ha precisato ancora Belli - è la costante erosione della redditività aziendale. La crisi ha compresso i margini in maniera non sostenibile nel medio periodo. Dobbiamo per questo evitare che l’eccezionale diventi normale. L’auspicata ripresa dei consumi dovrà accompagnarsi a un ritorno verso livelli fisiologici di redditività per tutti.  Intanto il costo dei tagli freschi di coppa e pancetta hanno raggiunto quotazioni non più sopportabili dalle nostre aziende, ma un dato positivo deriva dal fatto che nessuna nostra azienda ha chiuso e che il livello di occupazione si è mantenuto costante».

«Il comparto – ha dichiarato Rabboni - sta tenendo a Piacenza e cresce leggermente, pur in tempo di crisi e credo che questo buon risultato sia merito indubbiamente della qualità dei prodotti e della professionalità dei produttori. Bisogna lavorare per crescere ancora: contiamo su una ripresa dei consumi interni e su una crescita dei mercati internazionali. Expo 2015 da questo punto di vista sarà un’occasione importante per le nostre eccellenze, soprattutto per quelle piacentine. È necessario saper comunicare l’identità dei prodotti: da cinque anni promoviamo iniziative con “Deliziando” per conquistare nuovi consumatori e mercati: 7500 incontri di affari e 840 operatori stranieri incontrati all’estero e nella Regione. Si aprono nuove prospettive per le commercializzazioni in Usa e Canada che ha “sloccato” Dop ed Igp.  Per questo - ha ribadito Rabboni - è fondamentale concentrare le risorse per dare un “scatto” all’export, costruendo reti di impresa, puntando ad attrarre i visitatori di Expo 2015 con un’attenta programmazione, predisponendo “pacchetti turistici” con visite sui territori che producono eccellenze». Oltre alle cifre del nuovo Psr, Rabboni ha ricordato gli sforzi per la semplificazione burocratica grazie alle nuove tecnologie ed il registro unico dei controlli con una comune banca dati a disposizione dei diversi soggetti preposti ai controlli. Infine la necessità di percorsi agevolati tra banche, Consorzi di garanzia e produttori per garantire il rischio medio di impresa.

Vigilanza
Belli nella sua relazione aveva toccato anche gli aspetti legati alla vigilanza che compete al Consorzio. Anzitutto per valorizzare le strade dei salumi piacentini, entro un mese, saranno installati inoltre 27 cartelli in tutta la provincia che indicheranno i punti strategici delle Dop.
Nel 2013 sono stati 1554 i negozi “setacciati” in tutta Italia. Il Consorzio salumi Dop piacentini ha infatti avviato una costante attività di vigilanza, estesa su tutto il territorio nazionale attraverso un proprio agente vigilatore (dott. Mannerich), per intervenire, anche in via sanzionatoria, su illeciti utilizzi delle tre denominazioni tutelate.  Ecco alcuni dati: 229 punti vendita sono stati analizzati in Emilia-Romagna, precisamente 53 nel Piacentino, ma l’attività di vigilanza si è estesa in tutta la regione. Ventisette i punti controllati in Val d’Aosta, 189 in Lombardia, 81 in Trentino Alto Adige, 114 in Veneto, 66 in Friuli Venezia Giulia, 64 nelle Marche, 39 in Abruzzo, 66 in Umbria, 84 in Puglia, 71 in Calabria, 84 in Campania, 69 nel Lazio, 109 in Toscana, 96 in Liguria, 166 in Piemonte. L’attività si è concentrata maggiormente nella grande distribuzione. Nel 2014, sono spuntate già nuove contraffazioni: ad esempio gli ispettori hanno scoperto i primi antipasti “piancetini” (il nome dunque leggermente storpiato per trarre in inganno) con salumi di altre regioni.


 

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