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Giovedì, 25 Aprile 2024
Dopo il confronto

«Redditi bassi tutelati, speriamo che non sia un sacrificio inutile per il ceto medio»

I sindacati commentano i ritocchi decisi dall’Amministrazione in merito all’addizionale Irpef

«Per chi rappresenta lavoratori e pensionati piacentini un aumento della tassazione locale non è una buona notizia nella fase storica che stiamo vivendo, con salari fermi al palo e un’inflazione galoppante. Tuttavia, l’aver accolto, da parte del sindaco Katia Tarasconi e dell’amministrazione comunale, le nostre sollecitazioni rispetto all’allargamento della fascia di esenzione, che passa da 11mila a 15mila euro, e l’aver abbandonato l’ipotesi di una tassa “piatta” che andava a colpire indistintamente tutti i redditi in barba alla progressività, che invece viene inserita nella rimodulazione, sono due punti che rappresentano un primo passo di un costruttivo confronto che deve proseguire per il bene comune». Così, i vertici provinciali di Cgil, Cisl, e Uil insieme alle categorie dei pensionati commentano la delibera di giunta che prevede l’aumento dell’addizionale Irpef per il 2023.

«Sono stati maggiormente tutelati i redditi medio bassi, ma abbiamo la consapevolezza che se questi aumenti non saranno tradotti in investimenti qualificati a medio e lungo termine sarà un sacrificio inutile per i cittadini. Crediamo, infatti – proseguono Cgil, Cisl, e Uil – che i maggiori introiti vadano destinati al miglioramento della macchina comunale, che come tale rappresenta un bene pubblico che eroga servizi per la comunità, e che vadano indirizzati su investimenti strategici in abito sociale e di transizione ecologica. Per questo il percorso da fare è ancora lungo se si vogliono utilizzare al meglio tutte le leve in mano all’amministrazione comunale, a partire da una lotta senza quartiere agli evasori: i risultati risibili degli anni scorsi su questo fronte devono diventare un ricordo rispetto a una fedeltà fiscale improntata all’inclusione».

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