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Giovedì, 28 Marzo 2024
Fusione Camera di Commercio

Camera di Commercio, Reggio non accetta di avere lo stesso numero di consiglieri

Le associazioni economiche piacentine ribadiscono il principio di pari dignità dei territori nella composizione del nuovo Consiglio Camerale

«L’accorpamento delle Camere di Commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia è stato avviato sulla base di un principio di pari dignità sancito da un accordo stretto tra tutte le categorie economiche delle sopracitate province. Uno degli architrave di tale accordo è la divisione paritaria dei componenti del consiglio camerale, a prescindere dalla dimensione delle singole camere coinvolte nella fusione». Lo si legge in un comunicato congiunto a firma della Confederazione nazionale artigianato, Confcooperative Piacenza, Confesercenti, Confindustria, Libera Associazione Artigiani, Assoartigiani, Confcommercio e l'Unione provinciale artigiani.

«Sulla base di ciò - proseguono - i trenta componenti del consiglio verrebbero così assegnati alle tre entità territoriali, nella misura di dieci per provincia. La ratio dell’accordo riponeva, quindi, nella suddivisione identica dei componenti del consiglio un elemento fondamentale del meccanismo di pesi e contrappesi a garanzia del corretto funzionamento della neonata Camera di Commercio nel lungo termine».

«Sulla base di tale spirito e consapevoli che solamente dimensioni più grandi possono creare le condizioni per rendere competitivo il territorio, le categorie economiche piacentine all’unanimità hanno ritenuto di proseguire nel processo di designazione congiunta dei rappresentanti nel nuovo Consiglio che porterà all’accorpamento delle camere di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.Vi è quindi la volontà del territorio di rispettare l’accordo. Le associazioni di Reggio Emilia hanno ormai chiaramente palesato la volontà di non proseguire nell’accordo e nell’apparentamento già sottoscritto, decidendo di non dare seguito all’intesa precedentemente siglata con Piacenza e Parma, alla base della quale vi era un principio di pari dignità dei territori. Tale principio costituì nel 2018 la condizione in virtù della quale la Camera di Commercio di Piacenza aveva approvato il processo di fusione».

«In questo contesto il nostro obiettivo rimarrà che i tre territori lavorino insieme, vista la dimensione della Camera di Commercio nascente - la più grande in Regione e l’ottava a livello nazionale – e il suo ruolo fondamentale come leva di sviluppo economico del territorio e di servizi essenziali per le imprese».

«Piacenza - conclude la nota - opererà ad oltranza e con il massimo impegno per chiudere un nuovo accordo sulla base dei principi di pari dignità sottoscritti in precedenza e nel rispetto della garanzia di equilibri auspicato dalla normativa in materia di accorpamenti. Le categorie sono convinte che questa sia la strada più efficace per dar vita ad una Camera di Commercio stabile, efficiente e al servizio delle necessità delle imprese e delle singole province, in grado di diventare sempre più strumento per lo sviluppo del territorio».
 

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