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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Rivi urbani di proprietà pubblica, Confedilizia esulta: «Ripristinata la legalità»

L’associazione dopo la decisione del Consiglio comunale: «Ha vinto la buona politica, anche se i dirigenti si sono nascosti dietro a un dito»

L’Associazione Proprietari Casa-Confedilizia esprime in un comunicato il proprio compiacimento per la delibera assunta dal Consiglio comunale, che ha formalmente dichiarato la proprietà pubblica dei rivi, e ringrazia il sindaco ed i consiglieri comunali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Liberali piacentini «che hanno votato una delibera ricognitiva che ripristina la certezza del diritto, così come da secolare situazione di fatto e di diritto ed elimina il contenzioso nel quale i cittadini sono stati coinvolti, nella piena ignavia e noncuranza delle passate Amministrazioni». «Chi ha case vicine a uno dei 47 rivi cittadini (la stragrande maggioranza dei piacentini) – dice il comunicato – sappia che chi ha votato ha fatto un atto di coraggio in favore della verità e resistendo a presunti pericoli contabili ad arte disseminati (che ci voglia del coraggio per stabilire quello che si è sempre saputo – dice ancora il comunicato – è solo segno dei tempi)».

«Che poi alcuni si siano chiesti quale fosse l’interesse del Comune, dimostra solo il degrado di certa politica ed il suo distacco dal senso comune: non avrebbe piuttosto dovuto chiedersi, questa politica, quale fosse la cosa giusta?». Il comunicato prosegue ricordando che «nonostante si cerchi di nasconderlo, la mozione come emendata dal deputato Foti risponde punto per punto alle pretese obiezioni di un gruppo di dirigenti, che si sono peraltro limitati a nascondersi dietro un dito, senza domandarsi come mai nel 1995, quando venne sciolto il Consorzio degli utenti dei rivi, il Comune non abbia provveduto sulla proprietà (infatti, all’evidenza, era pacifico da secoli che i rivi fossero comunali) e senza, tantomeno, indicare nei loro pareri di chi sia la proprietà, se non è del Comune». «Una volta tanto – conclude il comunicato – una buona politica, coraggiosa nell’interesse della città e rispettosa dei cittadini, ha vinto, sottolineando che per stabilire (al di là degli sballati sofismi o capricci giuridici) di chi sia la proprietà, basta rispondere con onestà intellettuale e morale alla domanda: i rivi erano forse privati quando servivano da fognatura?».

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