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Economia

Sale il fatturato delle aziende, ma i rincari stoppano la crescita

Bene anche occupazione e investimenti: Confindustria Piacenza presenta i dati della seconda parte del 2021 e prevede l’andamento dei prossimi mesi. Rolleri: «L’Europa deve tornare a essere l’officina di sé stessa»

Sono l’aumento dei costi dell’energia, del gas, delle materie prime e anche alcuni mancati approvvigionamenti a stoppare la ripresa economica dell’industria piacentina. Confindustria ha presentato la sua tradizionale indagine congiunturale, relativa al secondo semestre 2021. Il confronto con la seconda metà del 2020 vede quasi sempre solo dei segni positivi, ma negli ultimi mesi del 2021 sono emersi i problemi che ci stiamo trascinando soprattutto in queste ultime settimane.

A illustrare i numeri è stata Giulia Silva del centro studi dell’associazione. Il fatturato è decisamente positivo, con un incremento del 22,9% rispetto al 2020. «Particolarmente brillante è il risultato della meccanica con un +33%. Il fatturato interno è più performante di quello estero. Il traino degli incentivi si è fatto sentire», rileva Silva.

L’occupazione registra un +1,41% (la meccanica +3,5%. Incoraggia il +32% di investimenti. «Questo dato – rileva Silva – arriva dopo due anni di forti cali, veniamo da -20% nel 2020. Questi investimenti si sono concentrati soprattutto sulla “formazione”: qua si stanno concentrando gli sforzi delle imprese, anche grazie a “Industria 4.0”». Insieme alla tecnologia, il “capitale umano” rimane una priorità. «Le aziende piacentine faticano a trovare addetti in alcuni settori, è un ostacolo alla crescita delle aziende».

ROLLERI: «I NODI DELL’ECONOMIA EU VENGONO AL PETTINE»

«L’indagine rispecchia le nostre aspettative – ha commentato il presidente Francesco Rolleri - ma le statistiche stanno cambiando velocemente. Sei mesi fa non era ancora evidente l’aumento dell’energia, del gas, delle materie prime. Da ottobre in avanti manca il materiale elettrico, quello elettronico si fatica a trovare. Ad esempio mancano i “chip”, solo adesso l’Unione Europea sta pensando di mettere una pezza. Purtroppo stanno venendo al pettine i nodi dell’economia europea, ovvero la dipendenza dai materiali che provengono dai Paesi extra Ue». Rolleri spera nel Pnrr. «Dovrebbe sostenere l’autosufficienza energetica del nostro Paese. I prossimi mesi sono fondamentali per il futuro dell’economia italiana ed europea».Giulia Silva-2

L’APPELLO AGLI IMPRENDITORI PIACENTINI

Rolleri ha colto l’occasione per lanciare un appello agli imprenditori piacentini, in primis a quelli di Confindustria. «Non lasciatevi scappare gli incentivi per il rinnovamento del parco macchinari all’interno delle vostre aziende. Sono gli ultimi mesi, questi, che permettono alle imprese piacentine di rinnovare l’automazione e digitalizzazione dei sistemi produttivi. È un’occasione imperdibile: chi non la coglie, temo che nel giro di 3-5 anni rischia di essere escluso dal mercato. Mercato del manifatturiero che vedo in ripresa, soprattutto se l’Europa vuole stimolare la produzione all’interno dei suoi confini».

LA PREOCCUPAZIONE PER GLI AUMENTI

Sul fronte rincari, l’associazione aspetta di vedere cosa succederà. «Ci aspettiamo – rileva ancora Rolleri - una riduzione del fatturato nei primi sei mesi. Il “portafoglio ordini” delle nostre aziende è molto consistente, ma ci sono difficoltà oggettive nel consegnare i beni. Speriamo di recuperare nel secondo semestre del 2022».  

«Nel secondo semestre di quest’anno - aggiunge il presidente - potrebbero anche aumentare i tassi. La questione del gas è determinante, non solo per il riscaldamento domestico e delle aziende, ma anche per la produzione dell’energia, delle acciaierie italiane. È un sistema che poi tra qualche mese rischia di riflettersi anche negli scaffali dei supermercati».

«DOBBIAMO TORNARE A ESSERE L’OFFICINA DI NOI STESSI»

È cambiato l’atteggiamento degli imprenditori. «Prima non si facevano scorte di materiali, ora c’è la corsa ad averne il più possibile in azienda, per paura di rimanere senza. I magazzini rischieranno poi di essere pieni». Rolleri, da sempre, ha il pallino di una Ue più forte. «È davvero venuto il momento di tornare a essere l’officina di noi stessi in Europa, producendo qui, senza l’intervento della Cina. Si deve partire per un nuovo ciclo economico europeo».

L’EDILIZIA NON COMPRESA NEI DATI MA…

L’edilizia non entra in questi dati presi in esame da Confindustria ma i suoi problemi sono stati raccontati più volte da questo giornale. «Mancano muratori, geometri, perfino i ponteggi. I dieci anni di crisi precedente avevano tolto di mezzo una parte del sistema, e questo in un anno e mezzo non si è organizzato per soddisfare tutte le richieste», è il commento di Rolleri.

AUMENTANO I PREZZI

«I prezzi – ha concluso il direttore Luca Groppi - sono aumentati dell’8% in un anno, era un tema, quello dell’inflazione, che non affrontavamo da tempo, da 13 anni». Confindustria ci tiene però a ribadire che nel manifatturiero la precarietà, non solo a Piacenza, è molto poca. «Ultimamente sono uscite interpretazioni fuorvianti a livello nazionale – ha puntualizzato il direttore. In realtà il 93% dei dipendenti delle aziende manifatturiere sono a tempo indeterminato. Part time o full time, ma a tempo indeterminato. Anzi, in questo settore si fatica a trovare personale».

Groppi e Rolleri-2

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