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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Fondazione, il presidente Scaravaggi rassegna le sue dimissioni

Al termine di un un lungo consiglio in Fondazione di Piacenza e Vigevano, Francesco Scaravaggi lascia l'incarico di presidente, dopo aver visto respinta la sua proposta di riazzeramento dei vertici

L'ingegner Francesco Scaravaggi, presidente della “Fondazione di Piacenza e Vigevano”, nel consiglio del 16 giugno ha chiesto la revoca dell’intero Cda dell’ente nato dalla ex Cassa di Risparmio omonima. Non avendo tuttavia ottenuto la maggioranza (almeno 13 consiglieri), Scaravaggi ha perciò - di conseguenza - deciso di rassegnare le sue dimissioni. La Fondazione rimane così senza la sua guida, dopo le polemiche delle ultime settimane sull’investimento in Banca Monte Parma effettuato dalla precedente gestione Marazzi. I consiglieri saranno chiamati nelle prossime settimane a votare il nuovo presidente. Tra le candidature più accreditate per la successione, sembrerebbe essere l’imprenditore Sergio Giglio – sfidante di Scaravaggi un anno fa per la presidenza – il nome più in vista tra gli attuali componenti del consiglio di via Sant’Eufemia. 

Non tardano ad arrivare i primi commenti dal mondo politico. «È finita come doveva finire» dichiarano a caldo Tommaso Foti ed Erika Opizzi di Fratelli d’Italia. «Avevamo più volte consigliato al presidente Scaravaggi nei giorni scorsi di dimettersi, evitando così di esporsi a brutte figure. Ha creduto di potere sbaragliare il campo ed è finito colpito e affondato. Chi nelle istituzioni lo ha consigliato a resistere, a partire dal sindaco Dosi, non gli è stato certo di aiuto. Ora non resta che avere il coraggio di ripartire. Marciare per non marcire».  «Ora un presidente forte, autorevole – sostiene il consigliere di “Piacenza Viva” Marco Colosimo e decisionista per il bene di Piacenza e dei piacentini. La fondazione può far tanto ed oggi più che mai è necessaria una ristrutturazione economica e dirigenziale. Piacenza Viva accoglie con soddisfazione la decisione del presidente Scaravaggi, personalmente degnissimo, ma probabilmente inadatto a governare un ente e un patrimonio indispensabile per lo sviluppo della nostra città. La Fondazione oggi ha bisogno più che mai di una governance forte e soprattutto attenta ai dettagli per non ripetere i catastrofici errori fatti nel passato. La ristrutturazione inizia oggi».

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