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Scarseggia la voglia d’intrapresa: ancora le cessazioni superano le iscrizioni di nuove imprese

E' un quadro ancora tendenzialmente negativo quello che si legge attraverso i dati Infocamere e che riguarda il tessuto di imprese operanti a Piacenza. Il nuovo risultato, relativo alla fine di settembre, dice che lo stock di imprese registrate è pari a 30.856 unità. Sono complessivamente 636 in meno di quelle che si contavano a fine settembre 2012 e 1.004 in meno se ci si riferisce al settembre 2011

 E’ un quadro ancora tendenzialmente negativo quello che si legge attraverso i dati Infocamere e che riguarda il tessuto di imprese operanti a Piacenza. Il nuovo risultato, relativo alla fine di settembre, dice che lo stock di imprese registrate è pari a 30.856 unità. Sono complessivamente 636 in meno di quelle che si contavano a fine settembre 2012 e 1.004 in meno se ci si riferisce al settembre 2011.

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Sono in tutto sette i settori nei quali la variazione è stata positiva (servizi di alloggio e ristorazione, attività immobiliari, fornitura di energia, attività sportive, artistiche e di intrattenimento, servizi alle imprese, fornitura di acqua, reti fognarie e gestione rifiuti, istruzione). I cali maggiori hanno invece interessato l’agricoltura e le costruzioni.

Nei primi nove mesi del 2013 le iscrizioni sono state 1.279 e le cessazioni 1.678. Nel novero di queste ultime vanno però ricomprese anche cancellazioni eseguite d’ufficio che non hanno quindi un vero e proprio contenuto congiunturale. Al netto di questi provvedimenti amministrativi il saldo tra nate e cessate nei tre trimestri è pari a -262 unità (tasso di crescita negativo pari al -0,84%).

Il saldo tra iscrizioni e cessazioni – sempre al netto delle cancellazioni d’ufficio- è positivo per le società di capitale e le altre forme giuridiche mentre assume segno negativo per società di persone e ditte individuali.

Il 90,1% delle imprese registrate è attualmente attivo mentre l’1,5% è interessato da procedure concorsuali ed il 2,9% risulta invece in scioglimento o liquidazione. Commercio, costruzioni e manifatture sono i settori nei quali risulta più alta l’incidenza delle imprese in liquidazione.

Se Piacenza perde imprese, anche le realtà territoriali confinanti si muovono nella stessa direzione. Il tasso di crescita ha infatti segno negativo anche a Parma (-0,54%), Reggio Emilia (-0,73%), Cremona (-0,78%), e Pavia (-0,46%). Solo Lodi mantiene una sostanziale simmetria tra nuove aperture e chiusure di attività imprenditoriali. Nel contesto nazionale le aperture sono state 296.008 e le chiusure (depurate dalle cancellazioni d’ufficio) 288.340, con un tasso di crescita positivo e pari allo 0,13%.

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