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Economia

«Scarsità idrica, grave ritardo sui prelievi urgenti. Agricoltura a rischio»

Coldiretti Piacenza: «Inaccettabili i ritardi per il rilascio delle deroghe da parte del deflusso minimo vitale»

Coldiretti Piacenza interviene sulla situazione di scarsità idrica di questi giorni, affermando che «la richiesta di prelievi urgenti rischia di essere messa in atto troppo tardi compromettendo il lavoro degli agricoltori e le colture in via di maturazione»

«Già lo scorso 7 Luglio - scrive Coldiretti Piacenza in una nota - alla luce di una futura possibile crisi idrica, Coldiretti aveva scritto una lettera indirizzata agli assessori regionali all’Ambiente e all’Agricoltura Irene Priolo e Alessio Mammi, chiedendo di adoperarsi per minimizzare i tempi di concessione delle deroghe al deflusso minimo vitale. Purtroppo a partire dal 12 luglio la Regione ha bloccato i prelievi in tanti fiumi della nostra provincia provocando gravissimi disagi per il settore agricolo. Se quello richiesto doveva essere un intervento urgente e quindi soddisfare la richiesta in tempi brevi, i tecnici che si sono mossi per evadere le richieste di deroga con la massima urgenza, ora si ritrovano fermi». 

L'associazione dice di aver appreso da Mauro Malvicini (tecnico e segretario dell’associazione del Rivo Chiavica, della società del Rivo Bertone e della comunione del Rivo Grazzano, che segue la parte burocratica) che «già dalla scorsa settimana avevamo preparato molte richieste di deroga che subito sono state sospese per ulteriori accertamenti rendendo l’iter burocratico lunghissimo e impedendone ad oggi l'autorizzazione. Si va a rilento e per il momento tutte le deroghe effettuate sono ferme nell’attesa di ulteriori accertamenti che variano a seconda della zona. Sono state mandate anche molte prove fotografiche che evidenziano carenze di approvvigionamento irriguo e il basso livello di acqua nel fiume, però secondo il Dmv non saranno sufficienti». 

«Le tempistiche - prosegue l'associazione - si allungheranno ulteriormente ed ancora una volta ci troviamo in apprensione perché quello che doveva essere un intervento immediato rischia di essere portato a termine quando ormai la stagione delle coltivazioni sarà compromessa. Oggi più che mai rivendichiamo una accelerazione convinta su tutte quelle azioni che possono limitare il danno al nostro comparto prima che sia troppo tardi. Diventa imprescindibile mettere al centro dell’agenda politica delle istituzioni la necessità di mandare avanti quelle soluzioni necessarie che possono diventare un antidoto alla sofferenza idrica e togliere gli agricoltori dall’incubo con cui ormai da anni fanno i conti e a fatica convivono.

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