«Sciopero necessario: un servizio pubblico di qualità non può andare avanti senza assunzioni e sicurezza»
L'astensione dei dipendenti pubblici piacentini davanti all'ospedale di Piacenza
Nella mattinata di mercoledì 9 dicembre si è tenuto lo sciopero dei dipendenti pubblici piacentini con presidio davanti all'ospedale di Piacenza. «Una astensione generale dal lavoro non avvenuta a cuor leggero ma "necessaria" per rivendicare gli investimenti e quanto serve a migliorare il servizio a cittadini e imprese», hanno spiegato i sindacati. «Un servizio pubblico di qualità non può andare avanti senza assunzioni. Dal 2008 al 2018 ci sono state meno 212 mila assunzioni nel pubblico. Come fare a fornire un servizio di qualità in questo modo? In Emilia-Romagna ci sono quasi 7mila dipendenti in meno tra regione e autonomie locali. Per non parlare del gap generazionale: sopra i 60 anni sono il 16,2%, sotto i 30 anni sono solo il 2%. Una situazione non sostenibile. Lo sciopero ha motivi concreti: non solo assunzioni, ma anche sicurezza, che oggi è fondamentale per tutti, e il riconoscimento della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori».
Intanto è in pieno svolgimento, anche a Piacenza, la campagna social di sensibilizzazione dei ministri e parlamentari che prevede l'invio di testi e immagini sui rispettivi profili Facebook. «Non intendiamo lasciare nulla di intentato per far uscire i problemi del lavoro pubblico dall'ambito in cui questo tema è preda della retorica della buona volontà, per affrontare con pragmatismo i cambiamenti che lo rendano volano di sviluppo e anzi comparto strategico per il futuro delle comunità e del Paese» ha dichiarato Claudia Civetta, sindacalista Fp Cisl.