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Economia

«Senza innovazione non può esserci sostenibilità»

In Confindustria l'incontro "Decarbonizzazione ed elettrificazione dei consumi”

«Se le energie rinnovabili oggi sono economiche, questo si deve all’innovazione che si basa su un’educazione continua e professionale delle persone, un’energia sempre più sostenibile, frutto di un pragmatismo ora riconosciuto alle aziende che operano in sinergia con il pubblico, perché è questo il futuro dell’Europa e dell’Italia». Ne ha discusso la presidente di Enel Patrizia Grieco, ospite del tradizionale incontro prenatalizio di Confindustria Piacenza dedicato al tema “Decarbonizzazione ed elettrificazione dei consumi”, un incontro che è stato introdotto dal presidente Alberto Rota e coordinato dal Maurizio Delfanti amministratore delegato di Rse, centro per la ricerca in campo energetico con sede a Piacenza al Tecnopolo dove si sta studiando il fotovoltaico a concentrazione.

grieco ride-2«Con la sostenibilità ed un’economia circolare - ha detto Rota - le aziende hanno maggiore potenzialità per il futuro. L’energia è strategica per le nostre aziende che si apprestano ad affrontare il nuovo anno con segnali positivi sul fronte occupazionale». «Il percorso del green new deal europeo - ha sostenuto Grieco - punta a rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, stimolando l’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone, prendendosi cura della natura e migliorando l’ambiente. C’è dunque fermento energetico in questo periodo di transizione, un percorso che Enel ha iniziato già dal 2014 e che punta sulle reti e sulle piattaforme digitali per 73 milioni di clienti e con la rete italiana che oggi è la migliore al mondo». «In 3 anni -  ha detto - investiremo 28 miliardi, con un piano che prevede investimenti consistenti nelle infrastrutture per la mobilità elettrica, nelle energie green e nella resilienza e flessibilità della rete attraverso la trasformazione digitale. Per ridurre l’uso del carbone dal 25 al 6% fino all’uscita totale e 14 miliardi per arrivare al 60% di energie rinnovabili».

«Enel - ha ribadito - ha raddoppiato la capitalizzazione sulla sostenibilità e questo significa che c’è la fiducia delle aziende sul medio gse-2e lungo termine che premiano un pragmatismo in cui si riconoscono; ora in questo momento drammatico, ma stimolante, mi auguro un “setting” importante per l’Europa, una straordinaria opportunità con l’energia come architrave di tutto il sistema economico europeo. L'Ue ha la responsabilità di indicare al mondo il prossimo percorso per una nuova rivoluzione industriale». Secondo la Grieco «però non c’è sostenibilità senza innovazione, che dovrà uniformarsi alle mega città del futuro, con una manutenzione predittiva sempre all’altezza, basata anche sulla nuova generazioni di contatori elettronici che interagiscono con i bisogni del cliente. Ma alla base ci deve essere anche un’educazione continua e professionale delle persone, senza mai dimenticare una fondamentale dimensione umanistica in questo mondo spinto all’innovazione». Per la mobilità elettrica la Grieco ha annunciato installazione di 28mila punti di ricarica in Italia, ma anche puntando su quella domiciliare ed ha auspicato interazione con il pubblico per esempio con facilitazioni per i parcheggi a pagamento. Per i giovani ha auspicato che «possano avere gli strumenti per affrontare mutevolezza e flessibilità del mondo del lavoro scegliendo materie di studio consone ai mercati, senza mai perdere di vista l’uomo nelle sua interezza». Sul nucleare invece ha dichiarato: «Credo sia finito, ma non è detto che nell’arco di 30 anni ci possano essere innovazioni che lo rendano completamente sicuro». Infine un appello «ridurre le emissioni è dovere di tutti, con le aziende che hanno anche un ruolo sociale perché il capitale umano va tutelato al massimo».  Francesco Vetrò presidente di GSE (gestore servizi energetici) nel suo saluto ha ribadito che «diffondere il valore della sostenibilità è dovere di tutti, aziende comprese». «La grande crisi - ha precisato il Ministro per le infrastrutture Paola De Micheli - ci ha spinto a profonde riflessioni per i prossimi decenni; la Ue e le grandi aziende ci hanno aiutato a crescere ed investire nell’ambiente, anche se le politiche si formano sulle indicazioni che provengono dalla società». Ha poi ricordato il progetto per i “porti verdi” per consentire alle navi di accedere all’elettricità, spegnendo le macchine e i 2 miliardi per aggiornare tutta la mobilità pubblica urbana.  «Dobbiamo - ha sostenuto - far crescere le competenze, investire nell’Università con l’appoggio delle imprese private, puntare sulla formazione permanente». «Il progresso - ha concluso - è figlio della sostenibilità sociale e quindi la politica deve decidere chi coinvolgere e condividere prima i progetti con il territorio, valutando le esigenze delle persone per migliorare la qualità di vita delle stesse».

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