«Servono nuove infrastrutture per trattenere l’acqua»
Il convegno organizzato da Parchi del Ducato, Comune di Rivergaro e Gossolengo e Consorzio di Bonifica: «Nelle scatole del pomodoro piacentino c’è tutto il territorio»
«Nelle scatole di pomodoro piacentino non c’è un prodotto indistinto: c’è un’importante storia dell’imprenditoria agricola locale, c’è uno straordinario territorio e c’è un paese, l’Italia, che ha le maggiori biodiversità del mondo. Questa importante coltivazione che coinvolge anche industrie di trasformazione che danno occupazione, è un’importante voce del nostro export. Il pomodoro ha bisogno (come del resto tutta l’agricoltura) di acqua, un bene prezioso che va conservato quando ce n’è in eccesso, con nuove infrastrutture che non impattino con l’eco-sistema ma ormai indispensabili per fronteggiare i cambiamenti climatici, sempre più estremi. Una necessità su cui ormai tutti sono d’accordo e che quindi va affrontata con la sinergia di tutti gli enti preposti e con il supporto della politica».
Un tema importantissimo affrontato in un convegno organizzato dai Parchi del Ducato, dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, dal Comune di Rivergaro e da quello di Gossolengo al Campus Raineri Marcora cui erano presenti il sen. Pisani, l’onorevole Murelli, diversi consiglieri regionali, rappresentanti di associazioni di prodotto e delle professionali. L’incontro è stato anche l’occasione per ricordare Fausto Zermani già presidente del Consorzio di Bonifica, scomparso un anno fa (donata una targa ai familiari), ma pure per fare il punto sui progetti infrastrutturali per migliorare la rete di raccolta delle acque nel piacentino.
Dopo i saluti del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri (convergenza sulle progettualità per tutelare l’ambiente, ma anche come sviluppo per le nostre produzioni), di quello di Gossolengo Andrea Balestrieri ( fare squadra tra chi lavora sul territorio), di quello di Rivergaro Andrea Albasi, del presidente del Consorzio di Bonifica Paolo Calandri (coordinava il giornalista Andrea Gavazzoli), ha preso la parola il presidente della Commissione agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi che ha sottolineato «i sempre più repentini cambiamenti climatici e la necessità di nuove strategie, con un deflusso minimo vitale che va rimodulato in chiave europea in base alle peculiarità delle diverse nazioni; Piacenza cui saranno destinati 58 milioni, lavora in squadra perché l’acqua è un’esigenza primaria».
A tal proposito Angela Zerga, direttore amministrativo del Consorzio di Bonifica, ha ricordato il progetti in corso di realizzazione finanziati dai Ministeri e dalla Regione, con particolare attenzione a quello della Traversa di Mirafiori presentato insieme agli altri cantieri. Altri in via di realizzazione sono il lago di Fabiano, il recupero di invaso della diga di Mignano, e l’impianto di sollevamento di Soarza, per il quale è pervenuto il decreto del Ministero.
Meuccio Berselli, segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, ricordando la carenza di acqua in certi periodi dell’anno ha detto che «bisogna partire da un maggior invaso nei laghi con i Consorzi che poi distribuiscono; c’è poi il problema della salinità nelle falde delle acque del Delta; bisogna agire presto perché l’acqua non è solo habitat o biodiversità: è un giacimento essenziale per far sviluppare un territorio, che ha quindi un valore economico importantissimo per la qualità di vita della sua vita e delle imprese. In un’area come quella emiliana, dove dal crinale appenninico al Po scarseggia in estate per effetto di un cambiamento climatico sempre più dirompente, è necessario - ha ribadito - attuate investimenti per trattenere la risorsa idrica e poterla prelevare nel periodo estivo, quando non c’è acqua. Le dighe sono impattanti, ma senza infrastrutture interi territori potranno restare nel periodo estivo senza acqua; questo significa che anche il deflusso minimo vitale e la biodiversità avranno dei problemi».
Per il preside della Facoltà di Scienze Agrari, alimentari ed ambientali Marco Trevisan, «c’è nel mondo solo il 3% di acqua dolce, di cui l’1% disponibile: entro il 2050 dovremmo produrre molto più cibo per l’aumento della popolazione, ci vorrà il 10% in più di acqua: gli invasi sono importanti. Bisogna far capire in Europa che il D.M.V dei paesi del Nord (che hanno acqua tutto l’anno) non deve essere il medesimo di quelli del Sud. Certo possiamo fare molto per migliorare la qualità dell’acqua, ma ricordiamoci che l’agricoltura è sempre green; bisogna migliorare le rese, ma mantenere inalterata qualità e tradizione».
Dopo l’intervento sull’importanza della bonifica come fattore di crescita da parte del direttore dell’area tecnica del Consorzio di bonifica Pierangelo Carbone, ha preso la parola Agostino Maggiali, presidente dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale. «In collina e montagna è venuta meno la difesa attiva degli agricoltori; il pomodoro è un prodotto di estrema qualità e fortemente legato a territori della pianura. Da un buon rapporto tra agricoltura e ambiente dipende il successo di un territorio e all’interno della filiera del pomodoro sono state attuate molte iniziative per favorire biodiversità e della sostenibilità, per ridurre l’impronta ecologica e idrica».
«Per noi - ha ricordato - che gestiamo una rete di aree protette tra Parma e Piacenza, poter dialogare con il mondo dell’agricoltura è fondamentale perché l’attenzione all’ambiente può aiutare anche a livello di mercato. La conflittualità sulla gestione delle risorse idriche va risolto con il dialogo, trovando convergenze, perché l’acqua è vitale per la biodiversità come per le colture: dobbiamo realizzare insieme un nuovo sistema di infrastrutture in grado di adeguarsi ai cambiamenti climatici per fronteggiare i picchi di piovosità e siccità che caratterizzano il nostro clima».
Tiberio Rabboni presidente dell’OI del pomodoro Nord Italia ha detto che «“l’interprofessionale” si occupa di pomodoro e quindi di acqua che va ottimizzata rendendola disponibile: Certo l’irrigazione a goccia (80%) e ed il satellite per valutare gli stress idrici hanno fatto molto per il risparmio, ma ora si deve pensare anche ad invasi per la cui progettazione sono già disponibili i finanziamenti.
Quindi i saluti del presidente di Ainpo Filippo Arata che ha auspicato «un’ottica costruttiva per costruire una grande filiera», di Alberto Squeri («dietro al pomodoro c’è cultura, impegno, lavoro e soprattutto il territorio») e del direttore della Mutti («essenziale il dialogo per investimenti a lungo termine; innovare sempre di più con meno risorse») e le conclusioni dell’assessore regionale alla montagna e programmazione territoriale Barbara Lori.
«La politica - ha detto - deve dare risposte ad obiettivi coerenti con le esigenze ambientali ed economiche. La Regione prevede sostegni per ricerca ed innovazione. I Consorzi di Bonifica svolgono un lavoro prezioso; ci sono pronte risorse per 58 milioni. Bisogna mantenere il dialogo sui prelievi nella comune consapevolezza della tutela dell’ambiente, con un sistema delle imprese che si è adattato per ridurre i consumi idrici. Nel periodo 2022-2027 sono previsti aiuti alle imprese per innovare e per la qualità dell’ambiente, nonché per la formazione».
Nel pomeriggio previste altre due iniziative: i laboratori per bambini e famiglie dalle ore 16 nell’aula blu sul Trebbia in località Mirafiori di Rivergaro, con tre tipologie di laboratori, animazione teatrale, scienze applicate e pittura all’aria aperta. Saranno poi messe a dimora due piante, una in ricordo di Fausto Zermani e una per le vittime del Covid. Quindi un piccolo concerto in natura dalle ore 18.30 nell’aula didattica dei Parchi del Ducato in località Rossia di Gossolengo.