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Economia

Settore lattiero-caseario: futuro incerto, i cambiamenti vanno capiti ed interpretati

All’Università Cattolica un convegno ha messo in luce le nuove politiche di governance per l’allevamento bovino da latte in Italia. L’incontro è stato organizzato da Inea e Smea

Il settore lattiero- caseario si appresta a vivere fasi cruciali per il proprio futuro, dalla nuova Pac alla fine, nel 2015, del regime delle quote, con un “pacchetto latte” che stenta a decollare e con un’endemica volatilità dei prezzi sui mercati che dovrebbe accentuarsi nel 2015 per poi stabilizzarsi, anche se ogni ipotesi, in questo cotesto denso di cambiamenti, diventa davvero improbo. Se n’è parlato in un convegno che si è svolto giovedì presso l’aula “Piana” dell'Università Cattolica di Piacenza, un incontro organizzato da SMEA in collaborazione con INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria) dal titolo: “Nuove politiche e nuova governance: quali opportunità per l’allevamento bovino da latte in Italia?”

Vi hanno preso parte numerosi esperti introdotti dal commissario INEA Giovanni Cannata che ha sostenuto la necessità di un serrato dialogo tra le componenti della filiera, con il ruolo dell’innovazione che è cruciale anche per affrontare cambiamenti che vanno compresi e gestiti.

E’ seguita una puntuale disamina sui vincoli e le opportunità da parte del prof. Renato Pieri che ha sottolineato, con dovizia di dati, le produzioni i prezzi, i dati dell’import e dell’export, per un settore, quello del latte bovino, che in Italia rappresenta circa il 10% del valore della produzione agricola italiana, ed interessa poco più di 35.000 allevamenti. La filiera lattiero-casearia vale complessivamente quasi 28 miliardi di euro, e al suo interno giocano un ruolo determinante i prodotti DOP e IGP, cui viene destinato circa il 36% del latte trasformato in Italia, prodotti che contribuiscono in maniera rilevante alla definizione dell’immagine positiva dell’industria agroalimentare italiana nel mondo.

«Sono in atto cambiamenti repentini- ha sostenuto Pieluigi Londero della Direzione generale agricoltura della Commissione europea». Ha commentato l’andamento di alcuni prezzi, dal petrolio, ai cereali, al latte, ed ha ribadito che le caratteristiche strutturali europee continuano ad essere favorevoli, anche in un prossimo futuro, per questo tipo di attività imprenditoriale. Della volatilità dei prezzi ha trattato Paolo Sckokai della Facoltà di Economia della Cattolica. «La volatilità del prezzo più contenuta è quella italiana, anche i costi possono variare molto tra i paesi ma anche tra aziende del medesimo stato soprattutto per le caratteristiche dimensionali». Tra le novità importanti della Pac possibilità di stoccaggio e l’assicurazione dei redditi con fondi mutualistici. Sono seguiti gli interventi di Maria Carmela Macrì di Inea sulle risorse destinate dalla nuova Pac alla zootecnia bovina e di Silva Coderoni sulle prospettive di mitigazione dei gas serra. Nel pomeriggio tavola rotonda coordinata dal professor Daniele Rama, docente SMEA, alla quale hanno partecipato esponenti della filiera lattiero-casearia.

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