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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Si rafforza Agrinsieme Emilia Romagna con l’adesione di Copagri: ora rappresenta quasi 50mila imprese associate

Dosi (Cia) nuovo coordinatore succede a Garagnani (Confagricoltura)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Due le novità per Agrinsieme Emilia Romagna che annuncia l’adesione di un nuovo partner, Copagri Emilia Romagna, e il cambio alla guida del coordinamento: Antonio Dosi (Cia) succede a Guglielmo Garagnani (Confagricoltura) e resterà in carica un anno come stabilito dal documento congiunto.

Un augurio di buon lavoro ad Antonio Dosi, e un ringraziamento per la proficua collaborazione a Guglielmo Garagnani sono stati espressi dall’Assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli: <In questi mesi il confronto della Regione con Agrinsieme, così come con le altre rappresentanze del mondo agricolo e agroalimentare regionale, è stato proficuo e ha permesso di raggiungere risultati importanti anche nella stesura del nuovo Psr. Sono certa che continueremo così anche in futuro per il bene di un’agricoltura che ha le carte in regola per crescere in qualità, capacità di competere e innovazione>. Quanto all’ingresso di Copagri, Caselli ha espresso apprezzamento “per il fatto che Agrinsieme riunendo sei organizzazioni, va nella giusta direzione e contribuisce autorevolmente alla semplificazione della rappresentanza”.

Agrinsieme Emilia Romagna - il coordinamento nato due anni fa con la firma dello statuto associativo da parte delle organizzazioni agricole regionali di Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare – rafforza così la propria rappresentanza sindacale passando da 40 a quasi 50mila imprese associate.

<La frammentazione organizzativa mina da sempre la forza competitiva della nostra agricoltura ma noi l’abbiamo superata dando vita ad un soggetto unico che cresce e si consolida, aperto a tutte le rappresentanze che credono nell’unità del mondo agricolo,  con l’obiettivo di sostenere le imprese in questa difficile congiuntura e sviluppare forme di aggregazione economica - ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna in carica, Guglielmo Garagnani, passando il testimone ad Antonio Dosi. Abbiamo fatto valere istanze comuni nella stesura del nuovo Piano regionale di Sviluppo Rurale che ha visto la Regione Emilia Romagna ottenere per prima il via libera da Bruxelles; nel documento rivolto alla nuova Giunta Regionale dal quale si evince la nostra convinzione sul tema del superamento delle Province – la legge è ora in fase di discussione finale – poi insieme abbiamo condotto le battaglie nazionali in materia di tutela delle imprese e riduzione dell’impatto fiscale e per il sostegno all’agricoltura in aree fragili e soggette al dissesto idrogeologico, anche attraverso iniziative di grande impatto mediatico come il primo flash mob degli agricoltori organizzato lo scorso marzo sulle colline bolognesi>.

<Continua l'azione avviata e perseguita negli anni scorsi culminata, appunto, con il flash mob per l'abolizione dell'Imu – precisa il neo coordinatore Dosi -  e per tutte le altre attività a tutela dell'agricoltura e del territorio. In tal senso valuto positivamente la dichiarazione del Premier Renzi fatta nei giorni scorsi in cui ha annunciato di voler abolire l'Imu sui terreni agricoli, oltre ad una riduzione della pressione fiscale per le imprese e i cittadini. Agrinsieme chiederà quindi al Governo una rapida e definitiva soluzione del problema chiedendo un segnale tangibile già dall'abolizione della rata di dicembre 2015>.

Dosi precisa inoltre che verrà intensificata l'azione per rilanciare, in modo particolare, le filiere a maggior valore aggiunto che in Emilia Romagna sono sostanzialmente 3: zootecnia, ortofrutta e vitivinicoltura.

<Partendo dalla zootecnia, un settore in crisi ancora per diversi motivi, va posta attenzione alla fine del regime delle quote latte, il calo dei consumi e la contraffazione dei marchi d'origine – puntualizza Dosi – per cui serve una strategia nazionale condivisa, sia per il settore lattiero caseario, sia per settore carni. Riguardo all’ortofrutta assistiamo ad un avvio non positivo del settore, nonostante non si siano manifestati quei fattori che negli anni scorsi ne causavano criticità come sovrapproduzione, cattivo andamento stagionale e contrazione dei consumi: fattori che evidenziano, ancora più degli altri anni, come la mancanza di organizzazione e concentrazione dell'offerta sia il problema su cui occorre lavorare>. A giudizio di Dosi il settore vinicolo, alla luce dei dati sui consumi in Italia e nel vecchio continente, “diventa sempre più importante rafforzare la nostra presenza sui mercati ‘lontani’ ed entrare in nuove ‘piazze’, rafforzando inoltre la lotta alla contraffazione e a pratiche illegali”. Come sottolineato anche dall’Assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, a nome della delegazione della Conferenza delle Regioni, nel suo recente intervento in Commissione Agricoltura di Montecitorio sull’accordo di libero scambio tra Ue e Stati Uniti (Ttip).

<Con l'ingresso di Copagri la squadra Agrinsieme è cresciuta e si è rafforzata – conclude Dosi – siamo quindi ampiamente maggioranza in Emilia Romagna e a livello nazionale, una forza, che comporta anche una grande responsabilità, che dobbiamo giocare al meglio>.

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