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Giovedì, 25 Aprile 2024
Territorio

Slow Food Piacenza e Raineri Marcora insieme per valorizzare prodotti e cucina del territorio piacentino

L’Alberghiero di Piacenza è il primo in regione ad aver aderito al progetto “Alleanza dei cuochi”, ovvero l’associazione nata con Slow Food tra cuochi e piccoli produttori per promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e per salvare la biodiversità

L’Alberghiero di Piacenza è il primo in regione ad aver aderito al progetto “Alleanza dei cuochi”, ovvero l’associazione nata con Slow Food tra cuochi e piccoli produttori per promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e per salvare la biodiversità.

I cuochi dell’Alleanza si sono impegnati ad utilizzare ogni giorno nelle loro cucine i prodotti dei contadini, allevatori, casari, pescatori, viticoltori, artigiani che producono con passione e rispetto per la terra e per i loro animali. In tal modo nei loro menù si possono trovare prodotti locali, presìdi slow food, i prodotti dell'Arca del Gusto, dei Mercati della Terra e delle comunità di Slow Food. I cuochi si impegnano a segnalare i nomi dei produttori dai quali si riforniscono, per dare rilievo e visibilità al loro lavoro. Ed ora questa sinergia si estende agli istituti alberghieri dove si formano i futuri tecnici della ristorazione. Quello di Piacenza è il primo ad aderire in Regione e questo comporterà un percorso comune indirizzato alla qualità dell’offerta educativa così come alla crescita culturale, civile e sociale degli studenti. 

La collaborazione vedrà coinvolta la condotta Slow Food Piacenza (presente con Monica Fornasari e la referente per l’educazione in Emilia- Romagna Luisella Verdieri), l’Alleanza dei cuochi (rappresentata da Gino Quartieri), esperti in sostenibilità e si svilupperà in una serie di attività formative: tra queste, incontri con i produttori dei Presìdi Slow Food, appuntamenti per scoprire e approfondire l’importanza del caffè nella ristorazione di qualità attraverso i valori della Slow Food Coffee Coalition, attività con gli artigiani del cioccolato, con i cuochi dell’alleanza e visita all’università di scienze gastronomiche di Pollenzo.

Nel suo saluto la preside Teresa Andena ha rimarcato «la necessità di costudire la cultura dei luoghi contro la standardizzazione e l’omologazione; i prodotti sono la ricchezza di un territorio grazie alla tradizione delle persone: insieme dobbiamo costruire questa consapevolezza». Monica Fornasari ha ricordato «un’alleanza per costruire insieme valori fondanti, con i cuochi ambasciatori di Slow food che tutela presidi e biodiversità ed il legame tra produttori e trasformatori. Questa - ha detto rivolgendosi ai ragazzi - è un’opportunità per il vostro lavoro», un concetto ribadito da Luisella Verderi che ha ricordato come l’obiettivo di Slow Food sia quello «di coinvolgere i giovani nell’impegno per la tutela del cibo buono, pulito e giusto, concetti che prendono vita da una visione della cucina come relazione integrata e sostenibile con il mondo produttivo. Mangiare (e dunque cucinare) significa attuare scelte precise che impattano su molteplici realtà. Coltivatori, allevatori, vignaioli, panettieri e gli artigiani del gusto che lavorano in modo sostenibile hanno bisogno di essere conosciuti da consumatori consapevoli. E chi meglio di un bravo cuoco, cameriere o guida turistica del territorio può spiegare il valore di un produttore, di un alimento e dei saperi necessari per produrlo?».

«Fa parte della formazione anche l’educazione a una maggiore consapevolezza ambientale, perché - prosegue - si può cambiare clima e tutelare la biodiversità anche scegliendo un menù diverso, meno impattante sulle risorse del pianeta. Inoltre crediamo che il termine “locale” non significhi limitato o esclusivo ma debba rappresentare anche un’opportunità professionale, per questa ragione alcune lezioni sulla sostenibilità saranno tenute in lingua inglese da una docente di madrelingua. L’attività di collaborazione è già partita ad inizio anno scolastico con “I mestieri che vogliono bene alla terra, le comunità protagoniste del cambiamento attività volta ad evidenziare il ruolo di tutte le persone che con il loro lavoro contribuiscono a difendere la biodiversità alimentare. Un approfondimento è stato dedicato alla pera lauro (conosciuta nel parmense come Nobile) diventata recentemente Presidio Slow Food per cui sarà creata l’etichetta narrante, sulla confezione o tramite codice QR».

L’assessore Francesco Brianzi, portando il saluto del Sindaco Tarasconi, ha ribadito che «la politica è dalla parte di chi tutela il territorio e dalla parte dei ragazzi che così riescono ad ottenere opportunità importanti. Un progetto con rilevanze significative: quello della ricerca professionale e relazionale». Gino Quartieri ha insistito sul concetto che «vada raccontato il territorio, altrimenti si perde la tradizione gastronomica italiana che non va standardizzata ai grandi marchi per evitare l’omologazione dei sapori. Bisogna educare le persone alla curiosità su un cibo buono e giusto, ovvero sostenibile». Infine l’insegnante dell’Alberghiero Matteo Anselmi (ha coordinato la professoressa Elena Salini) ha detto che «dobbiamo far capire la passione e la fatica dei produttori, quei prodotti del territorio che non hanno alle spalle certificazioni importanti, ma che vanno valorizzati con la scuola come interazione con il territorio, dove emerge la passione come un racconto».

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