Stato di agitazione alla Coop Alleanza 3.0, i sindacati: «Situazione grave e non più accettabile»
Marco Alquati per Fisascat Cisl Parma e Piacenza, Fiorenzo Molinari per Filcams Cgil e Vincenzo Guerriero per Uiltucs Uil: «Riteniamo l'azienda assolutamente responsabile del depauperamento delle risorse umane e del patrimonio aziendale»
"Le organizzazioni sindacali del Terziario di Piacenza denunciano - scrivono in una nota - la grave situazione che si è venuta a creare nei negozi di Coop Alleanza 3.0.. Marco Alquati per Fisascat Cisl Parma e Piacenza, Fiorenzo Molinari per Filcams Cgil e Vincenzo Guerriero per Uiltucs Uil a seguito di incontri con la più grande Cooperativa della Distribuzione Organizzata in Italia evidenziano "la volontà della società di non dare risposte concrete alle legittime istanze portate avanti dai lavoratori e lavoratrici di tutti i punti vendita presenti nel territorio". "L'operato dell'azienda - dicono - non può essere condiviso in merito all'utilizzo del personale somministrato o a termine non trasformato a tempo indeterminato in funzione delle reali esigenze delle maestranze nei vari punti vendita, alla mancanza di rispetto delle professionalità dei lavoratori e lavoratrici in quanto spesso spostate senza concrete motivazioni e nessun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali". E ancora "richieste di mutamento delle mansioni svolte senza adeguata formazione con conseguente svilimento della dignità dei lavoratori nei confronti della clientela, abbandono totale delle manutenzioni delle attrezzature nei punti vendita in uso ai dipendenti con obbligo di assunzione di grossi rischi per la sicurezza dei lavoratori e scarsa attenzione alle effettive limitazioni degli stessi, orario di apertura di alcune giornate particolari (vigilia di Natale) che non tiene conto né dei valori della famiglia né tanto meno dei danni economici portati alla Cooperativa visto gli esigui incassi dell'ultima ora di apertura". "La gestione degli ordini centralizzati delle merci che non considerare le reali possibilità di vendita dei vari negozi ma solo frutto di discutibili politiche commerciali, con conseguente sprechi di merce ed ore di mano d'opera utilizzate per i continui spostamenti delle stesse in magazzino invece che, in modo ben più proficuo, utilizzo per l'esposizione della merce in vendita, una gestione e direzione dei punti vendita poco professionale con comportamenti per nulla etici ed utilizzo del potere non corretto da parte delle figure dei direttori nei confronti dei colleghi di livello inferiore". "Negli ultimi incontri avuti a livello territoriale abbiamo solo notato - sostengono - cambiamenti in ordine alla compagine di responsabili delle relazioni sindacali e della gestione del personale, ma mai improntati a fornire risposte concrete alle istanze dei lavoratori. La Cooperativa non comprende gli errori gestionali che stanno commettendo o, comunque, non mette in campo nessuna azione concreta per contrastare le rovinose conseguenze economiche portate da scelte sbagliate". "Per tutto quanto - dichiarano - riteniamo l'azienda assolutamente responsabile del depauperamento delle risorse umane e del patrimonio aziendale, sottraendo così valore ai soci consumatori. Ribadiamo tale situazione non più accettabile pertanto è proclamato lo stato di agitazione che potrebbe sfociare in azioni di lotta sindacale".