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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Teleducato, la redazione non c'è più. Licenziati quattro giornalisti

La redazione di Teleducato non c'è più. Sono stati infatti licenziati tutti i quattro giornalisti piacentini che la componevano. La crisi che aveva colpito l'editore Telemec aveva già portato nell'ultimo anno all'apertura di una trattativa sindacale

La redazione di Teleducato non c'è più. Sono stati infatti licenziati tutti i quattro giornalisti piacentini che la componevano. La crisi che aveva colpito l'editore Telemec aveva già portato nell'ultimo anno all'apertura di una trattativa sindacale e anche all'erogazione di una prima fase di ammortizzatori sociali. Nei giorni scorsi però le cose erano precipitate ed erano arrivati i primi quattro licenziamenti: tre nella redazione di Parma e uno a Piacenza che aveva riguardato un tecnico. Ora la nuova inesorabile decisione di licenziare anche i quattro di Piacenza e di azzerare di fatto la redazione di via Don Carrozza dove rimarrà solo la direttrice Mirella Molinari. Ai colleghi giornalisti di Teleducato Piacenza va la solidarietà della redazione de ilPiacenza.it.

LA REAZIONE DI MASSIMO TRESPIDI E ANDREA PAPARO

LA SOLIDARIETA' DEL SINDACO PAOLO DOSI - “Ho appreso con rammarico la notizia del licenziamento di quattro giornalisti e, nei giorni scorsi, di un tecnico di Teleducato Piacenza. E’ il segnale amaro di una crisi che, in tutti i settori, non risparmia la professionalità e la passione con cui si svolge il proprio mestiere”. Così il sindaco Paolo Dosi commenta il quasi totale azzeramento della redazione dell’emittente televisiva, esprimendo anche a nome della Giunta comunale “profonda solidarietà a chi ha perso il lavoro”.

Il primo cittadino sottolinea, nel contempo, “la gravità di una situazione che inevitabilmente determina l’impoverirsi del panorama informativo locale. Il pluralismo è sempre un valore da salvaguardare: la presenza di più testate giornalistiche è un elemento che stimola la conoscenza e l’approfondimento delle istanze del territorio, favorendo la partecipazione e la consapevolezza della collettività. Ancor più nel momento in cui viene discussa una legge che mette seriamente a repentaglio la libertà di stampa – conclude Dosi – è doveroso ricordare il ruolo prezioso e insostituibile del giornalismo come cardine della democrazia. A livello nazionale come in ambito provinciale. Le tivù locali parlano direttamente alle persone dei loro problemi, delle loro storie e soprattutto delle storie del territorio in cui vivono. Perdere un’emittente locale significa perdere la nostra microstoria”. 

LA REAZIONE DI MARCO BERGONZI (PD) - Il licenziamento dei giornalisti di TELEDUCATO, e' un fatto grave e triste. Bravi giornalisti e tecnici, che oltre alla riconosciuta professionalità , hanno profuso dedizione ed impegno in quello che prima che un lavoro e' una vera passione. Ce lo hanno testimoniato con la loro costante presenza, attenta a fare informazione con puntualità, correttezza ed affidabilità , senza inutili grida e sempre con i toni appropriati. È' grave la perdita di ogni posto di lavoro ed è grave che non si siano perseguite a sufficienza soluzioni, anche in considerazione dell' esiguita' del numero di soggetti coinvolti : qui poche persone davano un grande servizio. Tutto questo da oggi non c'e' piu', ed è davvero triste che l'informazione piacentina perda un altro pezzo, perché da oggi Piacenza e' più silenziosa e perdendo una voce importante e' davvero più povera. Credo che debba esprimersi loro tutta la solidarietà che meritano, in particolare dal mondo dell'informazione, che deve sentirsi toccato nella sua interezza, tutto insieme, perché un pezzo alla volta si perde tutti, perché ciò che oggi capita a qualcuno, domani potrebbe coinvolgere altri.

CGIL - Solidarietà ai giornalisti licenziati di Teleducato dalla Cgil di Piacenza, che sottolinea come “Teleducato Piacenza rischia di essere un contenitore vuoto e porti ad un ulteriore impoverimento del panorama informativo locale”. Da parte sua, la Camera del Lavoro di Piacenza, la SLC-Cgil e la Segreteria Confederale dichiarano, come sottolineato anche dalla Cgil di Parma, che “verranno messe in atto tutte le iniziative collettive ed individuali per opporsi ai licenziamenti”. “Non sono decisioni giustificabili sul piano tecnico/amministrativo hanno solo una valenza economica – si legge in una nota della Cgil -. È inaccettabile. Non si può far pagare tutto ai dipendenti".

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