Terrepadane, il Cda dimissionario si ricandida compatto: «tutelare la sovranità assoluta dei soci»
E’ stata fissata martedì prossimo 4 luglio, in seconda convocazione, alle 17 presso la sala Bertonazzi del Palazzo dell’Agricoltura di via Colombo l’assemblea elettiva del Consorzio
E’ stata fissata martedì prossimo 4 luglio, in seconda convocazione, alle 17 presso la sala Bertonazzi del Palazzo dell’Agricoltura di via Colombo l’assemblea elettiva del Consorzio Terrepadane. Si tratta del momento assembleare che si è reso necessario per rinnovare gli organi della cooperativa, dopo che nei giorni scorsi tutto il Consiglio di amministrazione in carica - presieduto da Marco Crotti - aveva dato le dimissioni. Una decisione resa necessaria per evitare un ingiusto commissariamento della cooperativa, ipotizzato a seguito di una seconda ispezione Ministeriale.
Il Consiglio presieduto da Marco Crotti e composto da Vittorio Castagnola, Giampiero Cremonesi Giuseppe Croce, Gian Paolo Gentili, Umberto Gorra, Pierluigi Guidi, Paolo Loschi, Matteo Mazzocchi, Stefano Repetti e Pierluigi Scrocchi si ripresenterà quindi alle elezioni interne, rinnovando la disponibilità a dare continuità, con la massima determinazione, al lavoro svolto fino ad oggi.
«Nel 2021 alcuni soci avevano mosso un’azione legale contro le modalità di elezione adottate dalla cooperativa - spiega il Cda dimissionario - Nonostante il lodo arbitrale del Tribunale di Piacenza avesse ritenuto correttamente svolte le elezioni, il Ministero ha sottoposto la cooperativa ad una prima ispezione, nel corso della quale non è stata rilevata alcuna irregolarità, procedendo poi con una seconda ispezione, incurante tra l’altro dell’approssimarsi della scadenza del mandato degli amministratori e del fatto che due assemblee avessero approvato all’unanimità i bilanci molto positivi degli ultimi due anni».
«La scelta di dare le dimissioni - spiegano ancora i consiglieri - è stata assunta, seppur dolorosamente, con grande senso di responsabilità, nell’interesse della cooperativa, alla ognuno di noi desidera assicurare un futuro di stabilità. Lo dimostrano i risultati lusinghieri degli ultimi bilanci che hanno garantito, oltre ad un servizio ai Soci molto apprezzato, anche un flusso continuo di assunzioni, soprattutto di giovani, con ricadute positive sull’ampio territorio servito dal Consorzio, che è attivo da anni oltre che in provincia di Piacenza, anche in Lombardia».
Il precedente Cda si ripresenta compatto al giudizio dei soci. «Siamo consapevoli - concludono i consiglieri - sia degli sforzi compiuti nella direzione dello sviluppo dei servizi e quindi dell’agricoltura, sia dello sforzo profuso per garantire sempre e solo l’interesse della cooperativa e dei suoi collaboratori e quindi delle aziende socie. Per questo rinnoviamo la nostra disponibilità a dare continuità al lavoro svolto e invitiamo calorosamente tutti i soci ad esprimere il proprio voto, ribadendo ancora una volta il concetto fondamentale che guida da sempre il mondo della cooperazione, nel quale il Consorzio vanta una storia ultrasecolare, ossia la sovranità assoluta ed indiscussa dei soci».
DE MICHELI (PD): «VICENDA SCONCERTANTE, GARANTIRE FUTURO INDIPENDENTE AL CONSORZIO»
«Sono solidale coi lavoratori, i collaboratori e gli agenti del Consorzio Terrepadane e condivido pienamente i contenuti della lettera pubblica inviata ai media. Ho seguito la sconcertante vicenda fin dall'inizio e sono convinta che tutte le istituzioni coinvolte debbano agire di concerto per evitare che sia dilapidato il grande patrimonio umano, imprenditoriale e gli investimenti compiuti in questi anni. Perché una realtà produttiva fondamentale del nostro territorio possa continuare a operare per la crescita del settore agricolo e industriale nella piena legittimità. Per questo ancora di più ora farò di tutto, mi auguro con tutte le altre istituzioni piacentine, per garantire il futuro indipendente di Terrepadane». Lo afferma la parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli, a fronte della lettera appello inviata dai dipendenti di Consorzio ai mezzi di informazione.
LA POSIZIONE DI TOMMASO FOTI (FDI)
«Nei fatti Terre Padane ha dimostrato di crescere in fatturato e utili negli ultimi anni, pur nelle difficoltà dettate dall’andamento macroeconomico dell’Italia. Di questo si deve dare doveroso riconoscimento è indubbio merito agli amministratori tutti che lo hanno guidato e che, di recente, hanno rassegnato le dimissioni. Non si vede quindi la ragione delle reiterate azioni da parte di alcuni soci, volte a ribaltare la decisione, sofferta e meditata, che i vertici di Terre Padane ebbero ad assumere per preservare l’indipendenza della struttura societaria, anziché procedere ad una fusione con altre realtà operanti sul territorio nazionale. L’auspicio è che le elezioni del prossimo 4 luglio possano definitivamente decretare a chi spetta guidare in qualità di amministratori Terre Padane, cosi da superare quel clima di legittima e fondata preoccupazione avvertita dai meritori dipendenti e dagli efficienti collaboratori»