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Tomato World, lodi al pomodoro e tutti pensano a Expo 2015

Dosi difende Piacenza Expo, la Camera di Commercio pronta a intervenire e Timpano punta su The Place. Ferrari Ats): lavorare con chi guarda a orizzonti più grandi

Il Salone internazionale del pomodoro da industria ha portato molte istituzioni piacentine a suonare la carica per il futuro prossimo che, sebbene ancora si presenti denso di nubi nere per la crisi, lascia intravedere squarci di sereno. Importante è infilarcisi in fretta e tergiversare il meno possibile. E uno dei mezzi per uscire dalla tempesta è proprio il prodotto più popolare: il pomodoro.

E così, ieri, a Piacenza Expo si aggirava un fantasma: Pomorete. La nascita della prima filiera italiana del pomodoro, presentata il giorno prima a Milano, alla Regione Lombardia, ha colto di sorpresa molti, a livello locale e regionale. Pomorete sarà la motrice che trainerà Piacenza e le sue eccellenze (vino, salumi e territorio) verso Expo 2015.

I saluti iniziali sono stati portati dall’assessore provinciale all’Agricoltura, Manuel Ghilardelli e dal sindaco Paolo Dosi. Quest’ultimo ha difeso l’importanza di Piacenza Expo, esempio virtuoso, che non deve cadere sotto la scure della semplificazione del sistema fieristico regionale emiliano-romagnolo. E il presidente di Piacenza Expo, Angelo Manfredini, ha assicurato che la Fiera farà il proprio dovere continuando a restare un’eccellenza e a promuovere la nostra città.

L’importanza del pomodoro «per la città e per la sfida di Expo» è stata, invece, sottolineata da Alfredo Parietti, in veste di consigliere dell’Ente camerale. «La Camera di commercio – ha affermato – sosterrà il nostro prodotto per farlo conoscere meglio in un ambito di internazionalizzazione». Dichiarazione che arriva il giorno dopo la presentazione milanese dell’iniziativa che, nonostante sia venuta alla luce nei mesi scorsi, aveva attirato l’interesse di pochi.

Silvio Ferrari, presidente dell’Ats “Piacenza per Expo 2015” ha invece parlato dell’oro rosso senza alcuno schermo nella sua relazione “Il sistema Piacenza ed Expo 2015 – Il pomodoro da industria prodotto bandiera delle eccellenze locali”. «Il progetto di Expo 2015 – ha esordito Ferrari – è affascinante e complesso. Serve passione. E’ importante correre uniti, mettere insieme soggetti pubblici e privati per un obiettivo comune. Expo è un grande target». Dopo aver spiegato il metodo di lavoro – tavoli per tre aree: impresa, cultura e sociale – è entrato nel merito del tavolo dell’impresa. «Questo si divide in due – ha chiosato Ferrari – con l’internazionalizzazione e il pomodoro. La sfida è quella di lavorare con chi guarda a orizzonti più grandi. A Expo ci sono tanti cluster relativi a diversi prodotti. Piacenza si propone come cluster mancante: il pomodoro. E per riuscire, per essere affascinante, il pomodoro deve contare sulle altre eccellenze e sul turismo».

Infine, Francesco Timpano, assessore comunale all’Economia e docente alla Cattolica, è anche uno degli ideatori di “Piacenza-The Place”, il progetto del Comune per rilanciare la città e la sua economia attraendo investimenti. La città è al centro dell’Europa, crocevia di traffici di merci e persone. «Vogliamo veicolare l’idea utilizzando Piacenza Expo. L’obiettivo – ha continuato – è di raccontare Piacenza, con le sue eccellenze e le sue potenzialità. Raccontare le reti di cui dispone: conoscenza, innovazione, servizi. Questa zona è stata premiata con la logistica delle merci, in futuro ci auguriamo che lo sia con quella dei “cervelli”».

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