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Foti (Fratelli d’Italia): «Meno tasse e meno burocrazia per il rilancio dell’impresa»

«Per il rilancio dell'impresa, occorrono meno tasse e meno burocrazia» lo ha affermato l'on. Tommaso Foti intervenendo al convegno organizzato a Reggio Emilia dalla Associazione Rete Imprese Italia

“Per il rilancio dell’impresa, occorrono meno tasse e meno burocrazia“ lo ha affermato l’on. Tommaso Foti, capolista di Fratelli d’Italia alla Camera in Emilia-Romagna, intervenendo  al convegno organizzato a Reggio Emilia dalla Associazione Rete Imprese Italia.

 “Il 56% di pressione fiscale per le imprese è un esproprio vero e proprio. O si cambia musica - ha dichiarato il parlamentare piacentino - o è inutile dire che si possono costituire imprese in tre giorni, quando nella realtà dei fatti, complice anche un’asfissiante  burocrazia, se ne chiude una ad ogni minuto”.

Proposte concrete quelle espresse dall’on. Foti (Fratelli d’Italia) nel merito: “Va abolita l’IMU sulla prima casa, ma anche quella riferita ai beni strumentali dell’impresa. Va alienata, inoltre, urgentemente quella parte non strategica del patrimonio pubblico, consentendo così di abbassare la pressione fiscale sulle imprese di oltre 5 punti. Quanto ad Equitalia è un incubo per tutti: comuni, cittadini ed imprenditori. Il sistema della riscossione coattiva va modificato, ampliando il periodo della rateizzazione dei debiti tributari ed escludendo dal pignoramento i beni strumentali all’attività d’impresa”

“Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della Tares, inoltre, è una buffonata ad uso e consumo del momento elettorale. La Tares - ha sostenuto il parlamentare piacentino - altro non è che l’ennesima stangata affibbiata alle famiglie e alle imprese, con un aumento di un miliardo in più dei costi rispetto al passato”.

Non sono mancati gli accenti sulla ferma opposizione al ventilato aumento dell’IVA (“Fratelli d’Italia dice no a questa follia destinata a seppellire la domanda per consumi e investimenti”),sulla necessità di una drastica riduzione  dell’IRAP, attraverso una progressiva eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile, sul recupero della solidità patrimoniale dei Confidi.

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