“Abbiamo ascoltato con attenzione le proposte e gli interventi annunciati ieri dal Ministro – dichiara Alessandro Giorgetti, Presidente di Federalberghi Emilia Romagna – che però sono solo un timido segnale di fronte alle tante emergenze del settore. Il Decreto 106 ci dà un filo di speranza, ma è un filo sottile, non sufficiente a risolvere i problemi delle nostre imprese, soprattutto quelle che già operano sul mercato e devono fare i conti con la mancanza di liquidità e con le incognite legate al continuo calo della redditività”. 

“Arrivati a questo punto – continua Giorgetti - le buone intenzioni, da sole, non bastano: servono misure economiche importanti, per mettere in atto gli interventi di riqualificazione che impone il mercato, e strumenti fiscali e di credito agevolato a lungo termine per permettere ai nostri imprenditori di passare dalla gestione alla proprietà degli alberghi, capitalizzando gli investimenti di tutti questi anni. C’è ancora un grande lavoro da fare, insieme alle categorie, per aumentare il peso specifico del turismo, perché finalmente abbia le risorse adeguate al valore che rappresenta per il Paese”.

“Si avverte ancora, sui temi del turismo -  sottolinea Terenzio Medri, Presidente della Consulta Regionale del Turismo di Confcommercio Emilia Romagna – la distanza del Governo rispetto alle imprese e alle esigenze tangibili delle migliaia di operatori del settore, che rappresentano una realtà economica non trascurabile a livello nazionale”.

“Se vogliamo continuare ad essere un modello per l’Italia in fatto di turismo – conclude Medri – dobbiamo iniziare a lavorare dalla nostra regione, valorizzando il rapporto privati-pubblico che ci caratterizza, ed affrontando nell’immediato le problematiche del settore. A partire da quelle, non rinviabili, dei collegamenti e dell’accessibilità di tutte le destinazioni, dalla Costa all’entroterra, senza eccezioni, per non rischiare di restare isolati.”