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Economia

Ugl regionale a Poste Italiane: «Pensiamo ad una riorganizzazione del servizio di distribuzione»

Relativamente al progetto di riorganizzazione del servizio di recapito è stata inviata dall'Ugl, Unione generale del lavoro, all'amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio una "lettera aperta"

Relativamente al Progetto di Riorganizzazione del Servizio di Recapito è stata inviata dall'Ugl, Unione generale del lavoro, una "Lettera aperta" inoltrata all'Amministratore Delegato di Poste Italiane Francesco Caio. In questa vengono evidenziate e ribadite le ragioni per le quali «Riteniamo il nuovo assetto viziato da "insostenibile leggerezza", essendo il medesimo fondato su falsi presupposti di fatto e la totale mancanza di conoscenza del concreto funzionamento dei servizi di distribuzione della corrispondenza. Poiché siamo fortemente interessati al mantenimento dei posti di lavoro e alla produzione di servizi di qualità alla clientela, abbiamo pensato di lanciare una sfida all'Amministratore Delegato: e cioè di essere in grado di costruire, a costo zero, una rimodulazione del Servizio in argomento, meno costosa, maggiormente efficiente ed efficace. Il tutto attingendo dall'esperienza e dall'intelligenza collettiva dei Portalettere e dei Capi Squadra. Insomma, la nostra idea è quella di formulare una proposta di cambiamento organizzativo che parta dal basso e da coloro che ne sono i primi attori». 

Ecco la lettera:

«Dobbiamo farlo - si legge in una nota della segreteria regionale Emilia Romagna di Ugl, unione generale del lavoro - dobbiamo proteggere e "salvare" il nostro amministratore delegato (e dunque l'azienda) "dai Signori dell’Algoritmo", responsabili di un progetto di (dis)organizzazione del Recapito surreale e fantascientifico. Dobbiamo farlo perché, anzitutto, Poste Italiane è casa nostra, e non casa loro. Perché il loro catalogo delle idee è vecchio: utilizzano sempre i soliti concetti: eliminare, ridurre, sottrarre, tagliare, ridimensionare, sopprimere, senza mai proporre idee veramente innovative e piani espansivi. Non sono in grado di generare "una giusta visione, una giusta intenzione e una giusta azione"».

«Operano nei loro bunker - continua la nota - misurando la realtà con formule di matematica lineare, non tenendo in alcun conto il contesto reale, le emozioni e i sentimenti di coloro che vi lavorano e che determinano un clima che incide anche sui risultati aziendali. Ma quanto costa la demotivazione? E la conflittualità? Se lo saranno mai chiesto? Probabilmente no perché a loro le persone evidentemente non interessano poi tanto».

«Si fissano sulle problematiche del settore recapito - afferma la segreteria regionale Emilia Romagna di Ugl, unione generale del lavoro - senza considerare la situazione nel suo complesso, e questo, di solito, provoca il fallimento. Signor amministratore delegato, li fermi. Prenda posizione. Chieda conto del loro operato: chieda ad esempio se la macchina "sequenziatrice", che dovrebbe consentire di separare la Ripartizione dalla distribuzione della corrispondenza, e rendere cosi fattibile il progetto, sia in grado di gestire gli attuali flussi di traffico per tutta l'Area Centro Nord e chieda anche quando partirà per tutte le Province o se meglio partirà mai. Avrà una bella sorpresa».

«Se realizzato, questo Progetto comprometterà - conclude la nota - come lei stesso ha scritto "Il più grande network sociale fisico" che estende la sua rete all'interno di tutte le Regioni, proprio nella fase in cui i sistemi a rete entrano prepotenti a condizionare gran parte dell’ evoluzione oggi in corso è in nostro vantaggio competitivo. A questo punto le chiediamo di sospendere il Progetto e lasciare che siano i Ricci/Portalettere/Capi Squadra ad elaborare, in tempi rapidissimi, un Piano di miglioramento del Servizio Recapito che consenta di ottenere una riduzione dei costi, pace sociale, rafforzamento del Brand Aziendale e, soprattutto, più qualità per la clientela, a cui nessuno sembra più pensare. Si fidi dei Ricci, della loro intelligenza collettiva».

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