rotate-mobile
Economia

Università Cattolica, una lezione sul finanziamento di progetti di pubblica utilità

All'università Cattolica si è tenuta una lezione sul finanziamento dei progetti di pubblica utilità per il corso di Executive master in Management e innovazione delle Pubbliche Amministrazioni

E’ possibile investire finanziariamente in progetti di pubblica utilità? Si, ma solo a patto che si impostino con modalità specifiche e vincolanti, ovvero solo a risultati raggiunti e documentati, e a patto che vengano risolti i problemi di carattere tecnico-giuridico per la pubblica amministrazione.

Ne ha trattato il professor Alfonso Del Giudice, docente di Finanza aziendale dell'università Cattolica del Sacro Cuore ed esperto di finanza d'impatto sociale in una lezione aperta al pubblico e gratuita organizzata nell'ambito delle attività didattiche dell'Executive Master in Management e Innovazione delle Pubbliche Amministrazioni coordinato dalla professoressa Elena Zuffada.

La crisi degli ultimi anni, il conseguente aggravarsi dello stato della finanza pubblica e le esigenze di spending review, stanno infatti mettendo sempre più a rischio l'intervento delle Amministrazioni Pubbliche per la realizzazione di opere e progetti di interesse della collettività. A quali forme di finanziamento è possibile quindi fare ricorso per supportare interventi di pubblica utilità?

Una tra le soluzioni più innovative per reperire e utilizzare risorse private è costituita dai Social Impact Bond (SIB), strumenti finanziari già utilizzati in alcuni Paesi come USA e Regno Unito, per sostenere attività con finalità sociale (come l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate), ma anche per la realizzazione di interventi imprenditoriali a forte impatto sociale, come il recupero di aree urbane degradate.

Con i SIB l'ente pubblico può realizzare opere, progetti e programmi sociali mediante l’intervento di organizzazioni no profit e con il sostegno di investitori privati.

Un ulteriore aspetto innovativo di questa forma di partenariato pubblico-privato è rappresentato dal fatto che gli investitori ricevono una remunerazione in base all'impatto sociale generato e accuratamente misurato, ovvero solo nel caso di pieno raggiungimento di determinati risultati stabiliti nel momento dell’emissione.

«In Inghilterra, per esempio - ha detto Del Giudice - era stato riscontrato un elevato numero di recidiva per buona parte dei detenuti. Il Ministero della Giustizia ha finanziato un progetto (ma con erogazione solo a risultati assodati e certificati) che ha coinvolto un elevato numero di detenuti, vagliati successivamente con parametri omogenei per i progetti di reinserimento».

A proposito di alcuni eclatanti scandali che sono avvenuti nel nostro paese, in particolare a Roma, il docente ha ribadito che queste erogazioni andrebbero attentamente disciplinate: «Non sfugge neppure il fatto che è difficile valutare adeguatamente i rischi, così come è complicato misurare l'impatto sociale e superare i problemi di carattere tecnico-giuridico. Ma la strada è questa: invogliare il capitale privato motivandolo in sinergia con la pubblica amministrazione garantendo adeguati ritorni e monitorando con attenzione e con parametri univoci i risultati dei progetti che possono coinvolgere tutti i settori dove si verifichino casi di disagio sociale e per molteplici categorie di cittadini».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Università Cattolica, una lezione sul finanziamento di progetti di pubblica utilità

IlPiacenza è in caricamento