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Venerdì, 19 Aprile 2024
Nuovo investimento / Podenzano

Demolito l’ex albergo di Gariga, “LaPizza+1” si allarga e assume altre 20 persone

Nuovo investimento dell’azienda di alimentari. Ludovico: «Momento non facile per l’economia ma crediamo nei nostri prodotti». Spazio ad un nuovo laboratorio dedicato alla “pinsa”

Dove prima dormivano imprenditori, commercianti, autotrasportatori, ora si produrrà la “pinsa”. Ruspe al lavoro in questi giorni per completare la demolizione dell’ex albergo di Gariga di Podenzano, che si affacciava proprio sulla statale 654 Valnure. La struttura, abbandonata da una decina d’anni, è stata acquistata l’anno scorso dalla vicina di casa, l’azienda “LaPizza+1”, che ha intenzione di allargarsi, costruendo un nuovo laboratorio di produzione.

Si tratta del secondo allargamento in pochi mesi, dopo quello già completato nel 2021 che aveva portato all’assunzione di trenta persone. «Ora andremo a realizzare – spiega Sante Ludovico, amministratore delegato de “LaPizza+1” – una struttura coperta da 2800 metri quadrati. I lavori stanno già partendo, contiamo di essere in produzione a metà 2023, salvo imprevisti dovuti alle consegne dei macchinari. Oggi la situazione è incerta, i costi sono raddoppiati in corso d’opera, i fornitori non offrono più garanzie».

Il nuovo investimento dell’azienda di Gariga porterà all’assunzione di altre venti persone. «Contando anche i collaboratori esterni, dopo le trenta unità già inserite negli ultimi mesi – ricorda l’Ad Ludovico – arriveremo a 170 persone». Come mai rilanciate in una fase nella quale molti si chiudono a riccio? «Crediamo nel nostro prodotto - risponde l'imprenditore - e nella crescita del nostro mercato. Siamo in crescita quest’anno come fatturato, non come margini, a causa delle difficoltà della grande distribuzione. È una situazione difficile, ma l’azienda è sana e riesce a sottostare a momenti di questo tipo. Inoltre crediamo nel futuro. Speriamo che le cose torneranno ad una situazione più normale. Negli ultimi tempi ci stiamo approcciando maggiormente ai mercati esteri».

«GAS E LUCE TRIPLICATI, MA CREDIAMO NEI NOSTRI PRODOTTI»

L’azienda rilancia, in un contesto per niente semplice, dominato dai rincari e da un inflazione galoppante. «L’anno scorso pagavamo 70mila euro al mese di energia elettrica - fa i conti Ludovico - quest’anno superiamo le 200mila euro. Il gas è passato da 20mila a 70-80mila euro mensili. Senza considerare gli aumenti della farina, dell’olio, della mozzarella: tutti prodotti aumentati del 30-40-50%».

Un navigato imprenditore come Ludovico ha visto diversi momenti di espansione e crisi dell'economia. «Bisogna avere gli occhi ben aperti - è quello che si sente di esprimere in questa fase - e le idee chiare su quello che si vuole fare. Noi crediamo nei nostri prodotti e nei clienti che si fidano di noi. Prodotti che facciamo con tecnologie all’avanguardia, con procedure di confezionamento sempre migliori. Non dico che siamo “sereni”, nessuno lo può essere adesso, ma siamo convinti, investiamo a ragion veduta e non certo a caso».

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