rotate-mobile
Economia

Vendemmia vini rossi piacentini: quella del 2016 potrebbe essere la migliore da 30 anni

Nella prossima settimana si dovrebbero concludere le operazioni vendemmiali nella provincia di Piacenza e, se le previsioni saranno confermate, potrebbe essere la migliore degli ultimi trent’anni

Nella prossima settimana si dovrebbero concludere le operazioni vendemmiali nella provincia di Piacenza e, se le previsioni saranno confermate, potrebbe essere la migliore degli ultimi trent’anni. Il condizionale è come sempre d’obbligo perché, soprattutto per i rossi, il giudizio risolutivo di solito viene stilato dopo un primo affinamento in cantina, ma le premesse per vini di alta qualità ci sono tutte e perciò per i vini rossi il 2016 potrebbe essere incorniciato come un anno da ricordare. La giusta quantità di sole, le opportune piogge, le escursioni termiche (soprattutto favorevoli ai bianchi) determineranno rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento, e bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza.

“C’è da essere soddisfatti- commenta Roberto Miravalle, tecnico enologo, docente universitario e presidente del Consorzio vini Doc colli piacentini; ad un inverno mite è seguito una primavera incostante. Le viti sono germogliate tardi e fiorite ancora più tardi. Bene i bianchi (come IlPiacenza ha già pubblicato ndr.), ottimi i rossi. Da anni una vendemmia non si concludeva con tale regolarità e così avanti nel tempo. Così si sono raccolte le uve atte a fare vini frizzanti eccellenti ed oggi, 7 ottobre, si sta raccogliendo croatina e cabernet sauvignon, con le operazioni che si concluderanno a metà della prossima settimana. Così la vendemmia tardiva se determinerà rese un po’ inferiori di mosto, consentirà vini da lungo affinamento, con ottime gradazioni: insomma l’anno per i vini da invecchiamento”.

Ma va a gonfie vele anche in Regione, anche se Piacenza, con il suo territorio collinare, è sicuramente uno dei fiori all’occhiello. L’andamento meteorologico tra primavera ed estate, in particolare il clima secco, è stato infatti ottimale per ottenere buoni vini. Secondo le previsioni vendemmiali presentate da Uiv e Ismea, la produzione di vino dell’Emilia-Romagna presenterà una crescita del 5%. Chardonnay, Pinot, Ortrugo, Malvasia, Pignoletto, Albana, e Trebbiano hanno lasciato il posto ora ai vini rossi come Lambrusco, Merlot e Gutturnio. A chiudere saranno Sangiovese e il Cabernet. “La qualità al momento è molto buona – precisa Gianni Tosi, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna – e ci aspettiamo che si confermi anche nei prossimi giorni. Per quanto riguarda il livello dei prezzi, negli ultimi mesi ha registrato fiacchezza il mercato dei vini rossi. Speriamo che la produzione sia di qualità, così il mercato potrebbe pagare un prezzo migliore. Il mercato relativo al vino di questa vendemmia entrerà comunque nel vivo i prossimi mesi“.

“Sicuramente- conferma Miravalle- l’alta qualità farà del bene ai mercati. Noi dobbiamo uscire allo scoperto forti dei nostri vini che sicuramente oggi possono ben figurare ovunque in Italia. Ma non dimentichiamo che anche le altre regioni fanno registrare il medesimo risultato qualitativo. Manifestazioni come il Gutturnio Festival sono utilissime, ma oltre al mercato interno da consolidare- soggiunge Miravalle- ne abbiamo un altro tutto da inventare, quello dell’export e questo lo si può fare solo facendo squadra, con un adeguato supporto di strutture comuni per farli conoscere e con adeguate logistiche. Su questo fronte dobbiamo ancora crescere e molto”.

Roberto Miravalle-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vendemmia vini rossi piacentini: quella del 2016 potrebbe essere la migliore da 30 anni

IlPiacenza è in caricamento