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Economia

Vino, Gutturnio Doc fra i leader nella Grande distribuzione

Report di SymphonyIri, tra i vini più amati dagli italiani si scopre, nella top-ten, il Gutturnio Doc di Piacenza dell'azienda "Casa Bella" di Castell'Arquato, con 1 milione di bottiglie vendute

Si beve vino sempre più con le promozioni. E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dal tradizionale report di SymphonyIri, qualificata multinazionale di controllo dei mercati dei consumi.  Ebbene nell’analisi anno 2012 su anno 2011 relativamente solo alla GDO (Grande distribuzione organizzata ) fra i vini più amati dagli italiani, si scopre, fra la top-ten, il Gutturnio Doc di Piacenza dell’azienda “Casa Bella” di Castell’Arquato, con 1 milione di bottiglie vendute. Un record e un successo per un vino rosso, giovane, vivace e Doc. Un dato che ci evidenzia il piacentino Gianpiero Comolli, una laurea in agraria e in economia politica agraria, master in gestione e marketing di imprese agroindustriale, economista del vino, giornalista, enologo, accademico della vite e del vino, degustatore per guide, docente a progetto in marketing prodotti Dop, esperto di consorzi di tutela Doc-Dop, che attualmente dirige l’Altamarca Trevigiana,  terra di grandi prodotti Docg, Doc e Dop, un’agenzia di attrazione e sviluppo di marketing territoriale e segue l’Osservatorio Economico dei Vini Effervescenti-OVSE Decimo posto, ma per valore unitario a bottiglia subito dopo Antinori e il Corvo Rosso.

Più distanti in classifica altre etichette con nomi di fantasia, nessun doc, ma di aziende importanti, sullo scaffale ad un prezzo quasi dimezzato, fra 1,20-1,74 euro a bottiglia, rispetto al Gutturnio Doc, emblema di Piacenza.  La casa Antinori figura l’azienda con il fatturato maggiore e quella con la presenza ai vertici sia nella tipologia vini rossi che vini bianchi.  In totale un mercato annuo nella Gdo pari a 1 miliardo e 335 milioni di bottiglie, un fatturato globale di circa 3,7 mld di Euro. Eppure dalla fotografia di Symphony, svolta misurando gli acquisti attraverso i codice a barre,  appare una Italia divisa in due: un mercato-consumo al nord dove gli acquisti in Gdo e negli altri canali si equivalgono e un sud Italia maggiormente interessato all’acquisto nelle insegne distributive. Una divisione anche fra vini bianchi e vini rossi, quest’ultimi ancora in calo di vendite e di valore, mentre i vini bianchi tengono e crescono, valgono quasi il doppio dei rossi.

Fra i bianchi il primo posto, per volumi, spetta al marchio Freschello con 4,5 milioni di bottiglie vendute, un record per un solo marchio, di un vino non frizzante o non spumante. Tavernello, Nero d’Avola, Pignoletto, Sangiovese e Chardonnay i nomi più gettonati per milioni di bottiglie.  In testa per fatturato e per marchi presenti nella Gdo , i tre colossi, in ordine: Caviro, Cevico e Giv.  «Ma dai dati sugli acquisti - fa rilevare Comolli- emerge in modo chiaro che anche per il vino la crisi economica si è fatta sentire, non solo in una stima di consumi procapite che per il 2012 si attesterà su 38 litri ( erano 107 a testa nel 1977). Infatti il prezzo è ritornato ad essere il primo fattore di scelta negli acquisti. Si beve vino solo con le promozioni, il prezzo ideale in Gdo va da 1,80 a 2,80 la bottiglia per fare grandi numeri. Inoltre come Ovse abbiamo notato che sicuramente, fra i vini bianchi, manca una Malvasia secca Doc Colli Piacentini auspicandone presto la presenza ( è il trend giusto, è il momento di osare in tempi brevissimi), il prezzo medio a bottiglia nella Gdo è aumentato nell’ultimo anno rispetto ad altri canali, a fronte di un calo dei volumi e vince il marchio che riesce a tenere fermo nell’arco di 18 mesi il prezzo sullo scaffale. Una crescita di prezzo anche di 10-15 centesimi, oggi, sposta volumi di 100mila bottiglie. In Horeca i cali sono sempre evidenti, a fronte di prezzi che crescono e non calano».

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