Ai 'mercoledì coi grilli per la testa' Gian Pazzi presenta il romanzo "Roba da matti"
Gian Pazzi, cittadino da 5 anni – si è trasferito da Gragnano, suo paese d’origine -, mercoledì 22 alle 18 sarà protagonista alla rassegna “i mercoledì coi grilli per la testa” organizzata dall’associazione di volontariato Fabbrica&Nuvole in via Roma al 163 con l’intento di garantire uno spazio ai narratori e poeti della nostra realtà.
Già autore di 6 romanzi (con l’editore Robin di Torino), conosciuto come lettore di storie che spesso rimandano alla nostra città, ha avuto modo di proporre i suoi racconti al Festival del Diritto, a Spazio 4.0, al Festival Incontri, al Circolo Rathaus e in tante occasioni nelle quali era necessario ravvivare un momento culturale e letterario così come, nel 2014, la rassegna “Letti di notte”, la grande notte bianca del libro, promossa dall’Avis provinciale e che appunto ha visto letture – oltrechè del ‘nostro’ all’epoca giovane scrittore -, da parte dell’allora Sindaco Paolo Dosi, di Gaetano Rizzuto all’epoca direttore di Libertà, del senologo Giorgio Macellari e del pittore Armodio.
Operatore socio-sanitario attivo nel settore della salute mentale, Gian Pazzi scrive da 20 anni. Prima su quaderni oppure su fogli bianchi racconti che alla prima occasione leggeva pubblicamente e poi, nel 2016, l’opera prima, ‘Anderground’ come si diceva per le edizioni Robin di Torino. A seguire altri cinque romanzi, praticamente uno all’anno (con interruzione nel 2020 causa pandemia), sempre con Robin per arrivare al settimo romanzo, l’attuale “Roba da matti” in pratica ancora fresco di stampa (ottobre 2022), il primo con l’editore Officine Gutenberg di Piacenza e che per l’appunto sarà protagonista mercoledì.
Nel corso della serata, che come di consueto vedrà l’autore dialogare con Claudio Arzani, giornalista pubblicista, si parlerà del protagonista del romanzo, Dante Stolti, scrittore molto famoso grazie ad una particolare invenzione: il romanzo soporifero. Personaggio che però muove all’interno della nostra città, spesso utilizzando un linguaggio tipico della nostra terra. Un esempio? “Ma cosa vuoi di più? Un foulard di seta?”, “sto cercando di trovare la gabola”, “la verità e la libertà sono un altro paio di maniche”, “sempre a guardare il pelo nell’uovo” e così via, inevitabilmente riconoscendoci tutti figli della nostra Piacenza. Ma non solo: quanti sanno che, uscendo dalla stazione di piazzale Marconi e girando a sinistra per andare al deposito delle biciclette troviamo un bar che è sede del DopoLavoro Ferroviario e che nello scantinato mette a disposizione una sala insonorizzata un po' ‘alla buona’ per le prove di musicisti e cantanti? Perché, come si scoprirà mercoledì da Fabbriche&Nuvole, la nostra Piacenza può riservarci molte sorprese e tante ne troveremo scorrendo le pagine del romanzo.
Concludendo, inevitabile la citazione della copertina che presenta una zanzara morta, opera di Liza Schiavi, illustratrice e docente di Discipline Plastiche presso il nostro liceo artistico che già in passato si è occupata dei soggetti delle copertine di Gian Pazzi.