Archistorica, "Alla scoperta di Sant'Agostino"
L'Associazione Archistorica propone l'iniziativa "Alla scoperta di Sant'Agostino", la più imponente chiesa di Piacenza (sconsacrata e solitamente chiusa al pubblico).
L'evento, organizzato in occasione della manifestazione ludica "GIOCACON" che si terrà proprio nel maestoso edificio nelle giornate del 20 e 21 maggio, consisterà in due visite guidate dedicate alla Storia, all'Arte e ai Segreti del "Gigante dello Stradone".
La visita si terrà SABATO 20 MAGGIO ed è gradita la prenotazione, specificando l'orario di proprio interesse a scelta tra due turni:
I TURNO (ore 10,00-11,15). Ritrovo ore 9,30 davanti alla chiesa di S. Agostino
II TURNO (ore 11,30-12,45). Ritrovo ore 11,00 davanti alla chiesa di S. Agostino
QUOTE DI PARTECIPAZIONE:
Soci “Archistorica” e “Memorie di Parma”: Euro 3,00 a persona.
Non soci: Euro 7,00 a persona (Euro 3,00 + Euro 4,00 di tessera associativa “Archistorica”, obbligatoria e valida fino al 31 dicembre 2017).
L’Associazione Culturale Archistorica è lieta di accendere i suoi riflettori sulle meraviglie storiche e architettoniche della grande chiesa di Sant’Agostino: la struttura ecclesiastica più imponente di tutta la città, unica chiesa piacentina impostata secondo uno schema planimetrico a cinque navate.
Colossale nella sua mole, eppure elegante e proporzionata nelle sue forme classicheggianti, la chiesa di Sant’Agostino fu costruita insieme al relativo complesso conventuale nella seconda metà del secolo XVI, come nuova sede per i monaci Agostiniani. Al cantiere dell’edificio partecipò anche il valente architetto Bernardino Panizzari, detto il Caramosino, che fu poi sepolto all’interno della chiesa nella cappella del Crocifisso.
L’imponenza del tempio e del complesso monastico suscitò l’ammirazione di moltissimi viaggiatori e “turisti” del Passato: primo tra tutti il filosofo francese Michel de Montaigne (1533 -1592), il quale annotò nel suo “Journal de Voyage en Italie” che «il novo edificio di S. Augustino (…) mi pare (…) il più suntuoso e magnifico che io abbia visto in niun altro loco»; due secoli dopo, la duchessa Maria Amalia d’Asburgo (sovrana di Parma e Piacenza) osservò più prosaicamente che il solo refettorio del monastero «rassomigliava più ad un salone per feste da ballo che ad un refettorio per frati», tanta era la sua vastità e monumentalità.
A pochi anni dal completamento dell’attuale facciata sullo Stradone Farnese (ricostruita nel 1792 dall’architetto Camillo Morigia), la chiesa e il monastero di Sant’Agostino furono chiusi al culto in conseguenza dell’invasione napoleonica; adattato prima a magazzino e poi a caserma, il complesso ex monastico mantenne funzioni militari fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando subì addirittura alcuni bombardamenti aerei con la conseguente distruzione di un pregevole affresco cinquecentesco del pittore Gian Paolo Lomazzo.