Teatro President, “Candido… che pössé candid as pöl mia”
Sabato 7 maggio alle ore 21 presso il Teatro President la Compagnia Teatrale della Famiglia Piasinteina presenta “Candido… che pössé candid as pöl mia”, commedia in tre atti in vernacolo piacentino di Angelo Cattadori, con la regia di Pino Spiaggi.
Scopo dell’iniziativa è quello di raccogliere fondi per l’A.P.L. (Associazione Piacentina per lo studio e la cura delle Leucemie e altre malattie del sangue), associazione impegnata sul territorio piacentino al fine di migliorare l'assistenza globale ai pazienti affetti da gravi malattie quali leucemia, linfomi, mielomi, ecc., del Reparto di Ematologia del nostro ospedale diretto dal dott. Daniele Vallisa.
La divertente commedia è stata rappresentata per la prima volta nel 1991, con l’abile regia di Franco Fiocchi, indimenticato e compianto attore della Società Filodrammatica Piacentina. La commedia si sviluppa in tre piacevoli atti dal ritmo sostenuto ed incalzante e dall’umorismo semplice, ma sempre efficace, che scaturisce in crescendo dalla situazioni e dagli equivoci.
La vicenda ha per protagonista Candido, un personaggio che l’illustre omonimo voltariano ha in comune la visione bonaria del mondo e della vita; un ingenuo e maldestro orologiaio che diventa, suo malgrado, inconsapevole ingranaggio di un prevedibile e gustoso meccanismo tragicomico.
La storia inizia a Stresa, sul lago maggiore, in una suite d’albergo, dove la coppia dei protagonisti, Candido e Delia Speranza, è arrivata per festeggiare i 35 anni di matrimonio. I due sposi, semplici e sprovveduti, si trovano alle prese con un ambiente, per così dire, un po’ troppo” mondano” per loro, popolato da camerieri dai nomi stravaganti e da sedicenti “contesse”.
Come nei migliori “vaudevilles” l’equivoco non tarderà ad arrivare e metterà nei guai il povero candido che sarà scoperto in una scabrosa situazione con una giovane ed avvenente… sonnambula.
Nel secondo atto don Leo, l’immancabile prete, tipico della nostra tradizione dialettale, allarma Delia con la notizia di una gravidanza inaspettata quanto imprevista. Betta, la ragazza affetta da sonnambulismo, ma soprattutto Fosca Scaltrini (un nome che è tutto un programma) la madre di lei, una presunta nobildonna che in realtà è la moglie di un bidello, accisa Candido e minaccia di passare alle vie di fatto se questi non riconosce la paternità.
Il clima concitato e malizioso non scalfisce minimamente il nostro eroe, tutto impegnato nello svolgere il proprio lavoro di orologiaio e nell’accudire amorevolmente Duvico, un vecchietto paraplegico “parcheggiato” in casa Speranza da Eba, un’amica e vicina di casa partita per il mare.
Nell’ultimo atto, il provvidenziale ritorno da Parigi del figlio di Candido, Giuvanein, che scagionerà l’ingenuo orologiaio con un puntuale quanto prevedibile finale.
Nel terzo atto, infine, rispetto al testo originale, apparirà in scena anche Bertô, amico e cliente di Candido.
Personaggi ed interpreti: Candido, Pino Spiaggi; Delia, Lucia Fortunati; Don Leo, Pietro Rebecchi; Dôvicô, Gigi Pastorelli; Ebe, Mirella Girometti; Giôanein, Cesare Ometti; Fosca, Annamaria Nernosi; Betta, Paola Tramelli; Nicola, Paolo Foanna; Bertô, Bruno Tramelli.
Aiuto regista Nice Fariselli, suggeritore e costumi Lorenza Bardini, scenografia Cristina Maioli e Francesco Massini, assistente di scena Patrizia Merli, acconciature e trucchi On Hair di Lorenza Pezzoni, musiche di Luciano Del Giudice.