Gioco d’azzardo, viaggio al centro della trappola
Gioco d’azzardo, viaggio al centro della trappola. È questo l’emblematico titolo di un convegno nazionale in programma lunedì 30 e martedì 31 maggio a palazzo Galli, a Piacenza (in via Mazzini 14). L’evento formativo è promosso dall’Ausl di Piacenza con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e la collaborazione delle associazioni per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio (ALEA) e azzardo e nuove dipendenze (AND). Il convegno si rivolge a tutti gli operatori che curano giocatori d’azzardo patologici e a quelli dei servizi per la famiglia.
“Gli effetti del gioco d’azzardo patologico – mette in evidenza Maurizio Avanzi, medico del Sert di Cortemaggiore - sono rovinosi sulle finanze, ma anche sulle relazioni”. È oggi possibile una cura? Che cosa funziona di più? Che cosa ci attende nel futuro? “Sono queste alcune delle domande cui cercheremo di dare risposta – continua l’esperto – sapendo che i giochi d’azzardo sfuggono alle normali difese dei nostri meccanismi di valutazione e di decisione”.
I lavori del convegno si aprono lunedì 30 maggio, alle 9, con i saluti di Paolo Dosi, sindaco di Piacenza, di Luca Baldino (direttore generale Ausl), di Mila Ferri (dirigente Regione Emilia Romagna), di Giuliano Limonta (direttore dipartimento Salute mentale e dipendenze patologiche) e dell’assessore Luigi Gazzola. Quattro sono le sessioni previste nelle due giornate, durante le quali si alterneranno i massimi esperti nazionali provenienti da tutto il territorio italiano e anche dalla Svizzera. Si parte con una riflessione sul gioco d’azzardo e libero arbitrio; lunedì pomeriggio di parla delle spinose questioni che si aprono nelle famiglie in balia del gioco d’azzardo. Martedì la mattina è dedicata a capire cosa funziona per curare il disturbo da gioco d’azzardo e al futuro e all’on line.