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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coppa d'Oro al Municipale: «La qualità non si inventa. Va comunicata»

Un incontro, prima delle premiazioni, per fare il punto sul settore dei salumi e della filiera agro-alimentare in generale. Il premio all'attrice piacentina Isabella Ferrari: «Il mio successo? Perché sono piacentina, come la coppa»

«Il cuoco del futuro deve entrare nel suo luogo di lavoro con le mani sporche di terra, sapendo odorare il profumo del latte; per questo il futuro della culinaria nasce da un sistema che è cresciuto non solo nelle cucine, ma anche da chi produce materie prime eccezionali, vere e proprie emozioni che poi sta a noi trasmettere nei nostri piatti». Insomma secondo Massimo Bottura, uno degli chef più famosi del mondo, «l’alta cucina, quella creativa italiana che tutti ci invidiano, che viene imitata e copiata, è oggi il frutto dello sviluppo etico di un gruppo di cuochi che, viaggiando, ha sviluppato amicizie, ma soprattutto gli stessi valori etici che non possono essere tali senza l’apporto di grandi materie prime». Una lode quindi anche ai nostri salumi Dop che esprimono questo grande territorio, in occasione del 6° Premio Coppa d’oro che Bottura, insieme ad Isabella Ferrari, la trasmissione Decanter e la Facoltà d’Agraria dell’Università Cattolica, hanno ricevuto al teatro Municipale, gremito per l’occasione di autorità, rappresentanti di enti, di associazioni di categoria, della cooperazione e di molti cittadini.

Al Municipale il premio Coppa d'Oro ©ilPiacenza

Dopo il concerto con gli allievi del Conservatorio (al piano il maestro Scaravella), sono seguiti i saluti del sindaco di Piacenza Paolo Dosi («investire e rilanciare il territorio come patrimonio di sapori e conoscenze»), del presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti, del prefetto Antonino Puglisi, dell’assessore provinciale all’Agricoltura Filippo Pozzi e del presidente del Consorzio salumi tipici piacentini Roberto Belli (ogni prodotto è un piccolo capolavoro che viene compiuto ogni giorno dalla mano dell’uomo). Quindi è iniziato l’incontro che è stato coordinato dal giornalista Nicola Silvestri.

Bottura, reduce da un assaggio di coppa da Filippo Chiappini Dattilo ricavata da un maiale di oltre 300 chili e con una stagionatura di oltre due anni che «mi ha ricordato i migliori culatelli assaggiati da Spigaroli», ha rammentato come «noi siamo soliti celebrare ogni atto importante della vita tramite il cibo, ma attraverso questo, imitato in tutto il mondo, noi possiamo rigenerare il tessuto agricolo, economico e sociale del nostro paese. In Italia c’è ancora tantissimo da valorizzare; non a caso il menù degustazione nel mio locale (La Francescana a Modena), si chiama “vieni in Italia con me”; significa riscoprire l’amore per il nostro paese, la base per la cucina italiana del futuro».

Gli interventi del giornalista Paolo Marchi e del light designer Davide Groppi, sono stati preceduti da una esauriente relazione di Daniele Fornari della Facoltà di Economia della Cattolica nella quale si evidenzia che la filiera agroalimentare è quella che meno di tutti i comparti ha risentito di questa lunga crisi, soprattutto grazie ai Dop ed all’export. La maggioranza dei consumatori - ha evidenziato - punta sempre alla qualità che può e deve essere ulteriormente migliorata. «Occorre sfruttare meglio la marca collettiva, bisogna offrire maggiore informazione sui Dop, perché la qualità va spiegata per far comprendere i valori aggiunti. Per i salumi Dop è necessario investire ulteriormente nell’affettato, perché il 70 per cento degli acquisiti avviene nella GDO e con un packaging accattivante. Non va altresì mai dimenticato che un prodotto tipico è il risultato di un processo storico collettivo che ha un legame forte con un territorio, frutto di relazioni umane, patrimonio di saperi locali condivisi. Valori che devono essere adeguatamente valorizzati».

Al termine è stata la volta delle premiazioni, la prima delle quali è andata all'attrice piacentina Isabella Ferrari: «Il mio successo lo devo anche al fatto di essere piacentina, proprio come la coppa. Porto sempre con me la coppa in valigia, e la offro agli ospiti importanti a casa mia, come registi e produttori. E, quando la offro, mi ha sempre fatto fare bella figura. Una volta la portai a casa di Bernardo Bertolucci per una cena importante»

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