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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Sandro Ballerini la più grande raccolta di proverbi piacentini realizzata

Successo per la presentazione a Palazzo Galli del libro edito dalla Libreria Romagnosi

Tenuti in grande considerazione nella società sino a qualche decennio fa, i proverbi hanno visto un rapido declino, sostituiti da linguaggi tecnici e da conoscenze sempre più approfondite e alla portata di tutti. Ma se la comunicazione ha subito un processo di globalizzazione e di democratizzazione, ugualmente non si può dimenticare l'importanza che i proverbi hanno assunto per secoli nelle varie culture. Sagaci, scherzosi o irriverenti, ancor oggi i proverbi rappresentano un ponte fra tradizioni e attualità. È pertanto importante serbarne memoria, per non perdere un pezzo fondamentale del vissuto linguistico della nostra terra.

Il compito e l’onere di sottrarli dall’incipiente oblio, l’ha assunto Sandro Ballerini, cantore e valorizzatore della terra piacentina, della sua cultura e della sua gente, con il libro “PROVERBI, raccolta di detti, curiosità, meridiane dei 48 comuni”, libro di 392 pagine, edito dalla Libreria Internazionale Romagnosi, presentato nel Salone dei depositanti di Palazzo Galli - Banca di Piacenza, con interventi ben calibrati e piacevoli di Marilena Massarini, Giuseppino Molinari, Nereo Trabacchi e Maurizio Dossena, introdotti da Robert Gionelli.

Nelle pagine del libro è presentata, suddivisa per comune, una raccolta di proverbi e modi di dire, nei vari dialetti della nostra provincia piacentina, ciascuno corredato da un’esauriente traduzione in lingua. Il contenuto degli storici detti si dipana fra saggezza, ironia, divertimento e tradizioni e offre ai giovani l'occasione di scoprire la creatività del dialetto, mentre ai più anziani offre il piacere di ritrovare la "voce" della terra natia. Ai piacentini d’adozione l'opportunità di conoscere meglio "l'anima popolare” della terra che li ospita o che li ha adottati.

Sandro Ballerini copertina libro-2Inutile dire – confida l’autore - che per fare questo lavoro ci sono volute laboriose, pazienti e approfondite ricerche, a partire dalla consultazione del manoscritto del conte Pietro Salvatico dell'800 dal titolo: "Proverbi e modi di dire in dialetto piacentino", che si trova presso la Biblioteca municipale. Questo prezioso documento è stato consultato, tra l'altro, in precedenza da Mons. Guido Tammi, il quale scrisse addirittura una sua opera proprio sul manoscritto. I proverbi, i detti, i motti, le battute, i modi di dire, antichi e moderni, riportati in dialetto piacentino in questo volume, tradotti in lingua, provengono da tutte le caratteristiche zone della nostra provincia e hanno nei loro contenuti una spiccata, simpatica arguzia e vivacità: tutte caratteristiche proprie del popolo piacentino.  Lo schema fisiologico del nostro dialetto nasce attraverso le influenze dialettali lombarde, piemontese e liguri, oltre che naturalmente a quelle del dialetto parmigiano, come prima espressione emiliana dopo Piacenza.

Il nostro dialetto, nella sua caratteristica cadenza "francesizzante", con le sue diverse espressioni, soddisfa al meglio le esigenze personali affettive e colloquiali di chi parla; non solo, ma è molto più espressivo e chiaro delle parole tecniche e/o intellettuali comunemente usate nel mondo forbito della lingua italiana, che sono più eleganti è vero ma indubbiamente molto meno significative. Tra le diverse consultazioni che ho fatto, quelle che più mi hanno ispirato sono le opere di Vincenzo Capra (1816-1886); ma l'aiuto più rilevante, l'ho avuto da un'opera scritta nel 1976, sul poeta dell'800 (tesi di laurea) della carissima amica Carla Castagnetti prematuramente scomparsa in quell’anno e inoltre da un libro scritto dal poeta stesso, nel 1850, dal titolo "Tutt i gioran un proverbi piasintein, al lunari par l'ann 1850".

Questa che è la più grande raccolta di proverbi piacentini sino ad ora realizzata, costituisce un compendio di “Paremiologia” che come Ballerini si premura di ricordare è la scienza che studia, oltre agli stessi proverbi, ogni frase mirata a trasmettere la conoscenza basata sull’esperienza.

In appendice una ricerca sulla polenta “il Viagra dei nonni”, la bibliografia di riferimento, la biografia con notizie sulla vita dell’autore,dalla quale stralciamo “Alessandro Ballerini è bobbiese di nascita ma piacentino d'adozione, in quanto ha vissuto a Piacenza dal 1953 al 2000, dove ha svolto le sue attività lavorative ed artistiche. Pur mantenendo l'ufficio in città, oggi vive con la famiglia a Podenzano. E' coniugato con Anna Maria Manarini, ha due figlie Paola e Alessandra, due nipoti Isabella e Angelica e le cagnoline Sissy e Doroty – e il richiamo alle copertine delle precedenti 25 pubblicazioni, opere di un autore autodidatta le cui opere piacciono sia in campo musicale, che in campo letterario-editoriale. Ad avvalorare questa affermazione la super affollata platea che ha seguito e applaudito la presentazione, i complimenti dell’ing. Luciano Gobbi, presidente della Banca di Piacenza, uniti a quelli del presidente d’Onore avv. Corrado Sforza Fogliani e con un plauso particolare riservato all’ingresso del giudice Pio Massa, nuovo presidente del tribunale di Parma. 

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