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Daniele Ronda conquista la sua città con un sold out al Municipale

"Siamo venuti con il cuore", recita una ballata di Ronda, applauditissimo da un pubblico entusiasta durante il concerto al Municipale. Le stesse parole riportate dai fans su uno striscione

«Sarà un concerto per Piacenza, per il suo dialetto e le storie che mi ha ispirato». Erano state queste le parole del cantautore piacentino Daniele Ronda nell’annunciare il concerto che sabato 31 marzo ha richiamato al Teatro Municipale un pubblico entusiasta e numerosissimo, al punto da esaurire i posti disponibili già a dieci giorni dall’evento. 

PERFORMANCE MUSICALE MA NON SOLO - Davvero un grande spettacolo multimediale iniziato già nell'atrio del teatro, dove il pubblico ha potuto ammirare l’opera d'arte di Giorgio Milani realizzata appositamente per il cantautore, e che sarà raffigurata sulla cover del prossimo album di Ronda, in uscita nel dicembre 2012. Non solo musica in questo concerto del cantautore piacentino, che ha avuto come scenario di fondo un megaschermo su cui scorrevano immagini e filmati spesso toccanti, come i volti dei bambini ucraini, apparsi mentre Ronda ha cantato la canzone simbolo dell’associazione umanitaria Soleterre, o i racconti dei vecchi partigiani, che hanno rievocato lo spirito della loro lotta, o ancora la testimonianza colma di dignità e di fierezza di un’anziana abitante dei nostri territori di montagna. 

Daniele Ronda in concerto al Municipale ©Gatti/IlPiacenza

TEMATICHE IMPORTANTI - Le ballate magistralmente cantate e suonate dal cantautore piacentino, accompagnato dal suo Folklub “al gran completo”, come egli stesso ha dichiarato, nonché le parole di Ronda nel presentarle via via, hanno rivelato toccando questi temi il suo impegno nel sociale: «Bambini e cancro sono due parole che non dovrebbero mai figurare nella stessa frase», «Le differenze culturali non devono dividere ma unire e portare ad un arricchimento reciproco», «Le radici sono importanti non solo perché ti tengono ancorato alla terra ma perché nutrono la tua anima». Commovente anche il ricordo di un amico prematuramente scomparso, Stefano, cui Ronda ha dedicato il concerto, ricordando quando l’amico lo incoraggiava durante l’esordio come cantautore folk a Piacenza, «quando i tavolini dei locali dove mi esibivo erano quasi deserti, e mi chiedevo se la strada scelta era davvero quella giusta». 

RITMO E BRIO - Temi importanti, venati di tristezza, che non hanno tuttavia appesantito uno spettacolo fondamentalmente brioso e ironico, gradevolissimo nello scorrere delle musiche ritmate e trascinanti, delle gag di Ronda durante gli scherzosi intermezzi con i fedeli amici del Folklub, nella comparsa sulla scena e nell’esibizione dell’ospite Danilo Sacco (Nomadi), il tutto all’insegna dell’autoironia, con qualche battuta in dialetto e  tanta simpatia. Tante anche le canzoni presentate durante il concerto, dai brani ormai famosi dell’album “Daparte” agli inediti o quasi tali del prossimo album di Ronda, con divertenti ritratti in dialetto di personaggi “particolari” – come il playboy da strapazzo che cerca di fare conquiste nella scuola di ballo, o l’avvocato che si ritrova a fare i conti con una spiazzante rivelazione del suo assistito – o ancora emozioni catturate in un attimo sospeso nel tempo – quali la visione della donna ideale, immagine fatata colta nel grigiore di una stazione ferroviaria. Il dialetto di Ronda è di un’irresistibile simpatia, e lui stesso appare sul palcoscenico di disarmante semplicità e spontaneità: resta l’impressione di essere andati ad ascoltare un amico, di avere quasi partecipato allo spettacolo, di essere stati lì con lui su quel palco. Particolarmente bravi tutti i musicisti del Folklub, ma impossibile non riconoscere che sanno toccare veramente l’anima di chi ascolta la fisarmonica di Sando Allario e il violino di Andrea Aloisi.

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