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In Sala Colonne di Palazzo Vescovile la passione civile del sommo Dante

Sabato 23 ottobre alle ore 17 in Sala Colonne del Palazzo Vescovile la Compagnia Scenico-Teatrale “La Maschera Di Cristallo” rappresenta “Dante In Città. La passione civile del Sommo Poeta rivive sulla scena", drammatizzazione di sequenze dantesche in tema di cittadinanza attiva

Nell’ambito degli eventi programmati dal Comitato Piacentino della Dante Alighieri, sabato 23 ottobre alle ore 17, in Sala Colonne del Palazzo Vescovile, la Compagnia Scenico-Teatrale  “La Maschera Di Cristallo” rappresenta “Dante In Città. La passione civile del Sommo Poeta rivive sulla scena".

Si tratta di una drammatizzazione - alla sua quinta edizione - di sequenze tratte dalla “Divina Commedia” e collegate dal comune carattere civico-politico, particolarmente adatte – come, del resto, sempre il pensiero e l’azione di Dante – all’attualizzazione. La tecnica teatrale utilizzata è quella della statua, in quanto lo spettatore trova già in scena gli attori equiparati a statue, pronte ad animarsi per rappresentare il loro personaggio nel momento adeguato. A terra, al centro della scena, gli attori simulano un bassorilievo descritto da Dante stesso nell’Inferno.

La rappresentazione ha inizio con una musica (rituale del fuoco), durante la quale gli attori del “bassorilievo” prendono vita e interagiscono via via con il Sommo Poeta, il quale si muove osservando le persone del pubblico come se fossero esse stesse protagoniste dell’azione rappresentata; poi si lascia guidare da lamenti, fino a incontrare Farinata degli Uberti, Pier delle Vigne, Brunetto Latini, Niccolò Orsini, Francesca da Rimini, Sordello, Giustiniano, Piccarda Donati, Cacciaguida.

Tra uno e l’altro dei densi colloqui drammatici fra Dante e le anime delle tre Cantiche, prende forma l’Aquila, il Belpensante, che guiderà il pubblico a creare il trait d’union con l’Alighieri circa l’attualizzazione delle situazioni rappresentate, offrendo concrete riflessioni sull’autentica missione dell’arte poetica, nella ricerca della Verità e nella coerenza con la propria coscienza, anche nei difficili momenti della prova politica ( “Ahi, serva Italia...!” è lo sfogo di Sordello, capace di rendersi assai attuale… ) e circa il ruolo dell’artista e la sua indipendenza di giudizio, senza peraltro cedere alla tentazione della tracotanza. Ha luogo anche la denuncia di tanti casi di femminicidio.

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