Libreria Fahrenheit, "Echi del silenzio" di Chuah Guat Eng
La scrittrice malese Chuah Guat Eng, in tour in Italia, dopo Bookcity sarà ospite Martedì 12 novembre alle ore 18.30 presso la libreria Fahrenheit 451 in via Legnano, 4 a Piacenza per parlare del suo paese attraverso il libro "Echi del silenzio".
Traduce e dialoga con l’autrice Tiziana Elsa Prina, editrice del caso editoriale Le Assassine venuto alla ribalta e oggetto di attenzione da testate quali Il Corriere della Sera e Gente.
"Echi del silenzio" è un romanzo, che oltre a essere un giallo, offre una critica alla società chiusa della Malesia, alla limitazione delle libertà, all’oppressione delle minoranze e ai crimini lasciati insoluti che hanno segnato la storia dello stato del Sudest asiatico.
Ingresso libero.
Chuah Guat Eng (???) è la prima scrittrice malese a scrivere e pubblicare in lingua inglese. Discendente di immigrati cinesi, i peranakan arrivati in Malesia tra il XV e il XVII secolo, è nata nel 1943 a Rembau, una piccola città del Negeri Sembilan. Oltre a Echi del silenzio del 1994, ha scritto un secondo romanzo, Days of Change e diverse raccolte di racconti, di cui alcuni sono stati tradotti in malese, cinese, spagnolo e sloveno.
È stata lettrice di letteratura inglese all’università di Malaya Kuala Lumpur e anche alla Ludwig-Maximilian di Monaco.
Oltre a essere una scrittrice, Chuah Guat è consulente in attività di comunicazione.
Edizioni le Assassine è un piccolo gruppo di appassionate/i di crime che da anni lavora nel mondo editoriale, occupandosi di scelta dei libri, traduzioni, editing e comunicazione. Vuole dare espressione a questa passione per la letteratura gialla, proponendola nelle sue svariate sfaccettature – giallo a suspence, deduttivo, hard boiled, psicologico, noir –, negli stili più diversi – fantasiosi, essenziali, sofisticati, semplici, d’antan – e nei contesti geografici più vari – Marocco, Malesia, Canada, ma anche Germania, Francia… solo un piccolo esempio dei Paesi da cui vengono le scrittrici.
Il logo della casa editrice dice più delle parole: un volto enigmatico, che rievoca donne un po’ misteriose, immerse in un’atmosfera inquietante.
La boutique editoriale pubblica letteratura gialla, declinata nei suoi vari sottogeneri. Pur spaziando dall’enigma della camera chiusa al thriller psicologico, al noir, si è cercato di trovare “un centro di gravità permanente” scegliendo per i romanzi solo scrittrici o comunque storie in cui le donne sono nel bene e nel male al centro della vicenda, talvolta vittime e talaltra vessatrici.
Si è voluto poi avere uno sguardo più ampio sul mondo e così è stato pensato di dedicarsi ai romanzi stranieri, mettendosi sulle tracce di penne che abitano i quattro angoli del globo e delle storie che più entusiasmano.
La ricerca non si è fermata al presente e la passione per il crime, come una macchina del tempo, ha portato alla scoperta di scrittrici del passato, coraggiose pioniere di questo genere. A volte potranno sembrare distanti perché soggette a certe convenzioni letterarie e sociali, ma non per questo sono meno capaci di creare atmosfere intriganti.
Come ha scritto Giuseppe Petronio, citando Walter Benjamin: “Gli interni borghesi tra gli anni Sessanta e Novanta dell’Ottocento, con i loro enormi buffet sovraffollati di intagli, i loro angoli senza sole dove si drizza una palma, i lunghi corridoi con la fiamma sibilante del gas, si prestano magnificamente a nascondere i cadaveri. Su questo sofà può benissimo essere stata ammazzata la zia”.