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Vescovo Ambrosio: «Una testata giornalistica che chiude è una luce che si spegne»

Cerimonia presso il Palazzo vescovile in occasione della Festa del Patrono dei giornalisti. Interventi del vescovo Gianni Ambrosio e di Giangiacomo Schiavi

Nella suggestiva cornice della Sala degli Affreschi di Palazzo vescovile, si è svolta oggi, sabato 21 gennaio, la cerimonia in occasione della Festa del Patrono dei giornalisti, S. Francesco di Sales, cui sono intervenuti il vescovo Don Gianni Ambrosio, la vicepresidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti, Carla Chiappini, e Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera,

STRUMENTO CONTRO LA CORRUZIONE - L'incontro, aperto ai giornalisti e ai diversi operatori della comunicazione, è stato introdotto da Carla Chiappini, che ha sottolineato il significato profondo della professione del giornalista, "un mestiere che, se svolto con onestà e senso morale, può davvero rappresentare uno strumento per combattere la corruzione". La Chiappini ha sottolineato come il giornalismo richieda tempi veloci e interventi rapidi, ma nello stesso tempo anche  momenti di ripensamento e riflessione, in un silenzio produttivo, proprio per evitare di cadere nel gorgo della superficialità. A questo proposito ha citato un emblenatico apprezzamento rivolto dalla famosa scrittrice Lalla Romano ad un redattore: "Non sei superficiale, benchè giornalista!".

ANCHE IL SILENZIO E' COMUNICAZIONE - Importanti citazioni anche nell'intervento del vescovo, Don Gianni Ambrosio, che si è espresso sul tema “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”, legato alla prossima Giornata mondiale della comunicazione, che si svolgerà il 20 maggio 2012. Il vescovo ha sottolineato l'importanza del silenzio quale forma di comunicazione in antitesi al frastuono e al caos della realtà odierna, un silenzio che non deve essere il silenzio "della indifferenza e della lontananza", ma "il silenzio della condivisione e della partecipazione", e come tale, denso di significato. Don Ambrosio ha ricordato il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi e ha citato inoltre la Divina Commedia e alcuni passi di Leopardi, in particolare alcuni brani tratti da Il canto di un pastore errante nell'Asia. A proposito delle testate giornalistiche, Don Ambrosio ha dichiarato con rammarico: "Una testata giornalistica che chiude è come una luce che si spegne nel nostro firmamento".

LE NOTIZIE NON DEVONO ESSERE AVVELENATE - A seguire, l'intervento del dott. Giangiacomo Schiavi,  sul tema: “Nel cuore della crisi: i giornalisti possono contribuire a trasmettere fiducia?”. "Il meglio del mestiere del giornalista - ha esordito il vicedirettore del Corriere della Sera - sta proprio nel rompere il silenzio dell'indifferenza, della paura, dell'omertà", e ha citato subito dopo un ammonimento di Leonardo Sciascia: "Ciò che si scrive non deve avere più inportanza di ciò che si fa", per sottolineare che i giornalisti devono avere il coraggio di scendere vicino alla gente, vivendo in prima persona le stesse esperienze del cittadino. "Compito del giornalista è aiutare il lettore a uscire dal grande rumore, dal grande caos della comunicazione di oggi, che grazie alla tecnologia avviene pressochè in tempo reale e in modo massiccio. Il giornalista deve stimolare la riflessione, il ripensamento, l'attenzione ai vari punti di vista" - ha proseguito Schiavi - "Al lettore devono pervenire notizie non intossicate, non inquinate, così come un acquedotto deve portare nella casa di tutti acqua potabile, acqua buona, acqua non avvelenata". Giangiacomo Schiavi ha espresso nel corso del proprio intervento anche solidarietà nei confronti dei giornalisti che stanno vivendo momenti difficili, riferendosi alle testate giornalistiche che rischiano la chiusura.
La cerimonia per la Festa del Patrono dei giornalisti si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa, officiata da Don Ambrosio nella cappella del Palazzo vescovile, cui è seguito un gradito aperitivo con rinfresco.

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