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Giovedì, 25 Aprile 2024
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David di Donatello, i vincitori della sezione “corti” in un incontro al Politeama

Lunedì 6 maggio proiezione del premiato “Frontiera” e di altri cortometraggi in concorso. Ospiti il regista Alessandro di Gregorio e il produttore Simone Gattoni; moderatore, Alberto Gromi

La Fondazione Fare Cinema presieduta da Marco Bellocchio – impegnata in un percorso annuale di alta formazione cinematografica – presenta, con il prestigioso patrocinio dell'Accademia dei David di Donatello, la proiezione del cortometraggio “Frontiera” vincitore per la sua categoria del David di Donatello 2019, e degli altri corti candidati allo stesso premio. Appuntamento lunedì 6 maggio alle ore 21 presso il Cinema Politeama di Piacenza.

Il Premio David di Donatello, nel 2019, ha visto protagonisti cortometraggi incentrati sul delicato tema dell'integrazione/immigrazione.  “Frontiera”, girato a Lampedusa, si focalizza proprio sul dramma dei migranti; la regia è di Alessandro di Gregorio e la produzione di un giovane piacentino, Simone Gattoni. La serata offrirà inoltre l’occasione, dopo la proiezione, di un incontro-dibattito con il regista e il produttore del cortometraggio; moderatore sarà Alberto Gromi, “storico” ex preside del Liceo Classico Gioia di Piacenza e particolarmente vicino alle tematiche del sociale (tra i vari ruoli da lui ricoperti, quello di garante dei detenuti del carcere di Piacenza fino al 2017). 

Insieme a “Frontiera” saranno proiettati i corti: “Il nostro concerto”, regia di Francesco Piras; “Im Bären” di Lilian Sassanelli; “Magical Alps” di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi, “Yousef” di Mohamed Hossameldin.

Della durata di 14 minuti, girato nella Lampedusa dei migranti, il corto focalizza su un adolescente al primo giorno di lavoro da necroforo e un ragazzo alla prima missione da sommozzatore, entrambi sul ponte di un traghetto diretto sull'isola. Non si conoscono, ma quando metteranno piede a Lampedusa le loro vite cambieranno per sempre: uno dovrà recuperare i corpi dei naufraghi, l’altro li dovrà seppellire, in una sorta di balletto fra la vita e la morte. Interpretato da Bruno Orlando e Fiorenzo Madonna, la sceneggiatura è di Ezio Abbate; fotografia Clarissa Cappellani, montaggio Renata Salvatore, costumi Martina Franci.

Alessandro Di Gregorio, classe 1974, è sceneggiatore e documentarista; dopo le prime esperienze di scrittura per fiction diventa aiuto regista. Dal 2006 collabora con diverse case di produzione e dirige programmi e documentari in onda sui principali canali televisivi nazionali.

Simone Gattoni, 35 anni, ha lavorato ai film “Fai bei sogni” e “Sangue del mio sangue” di Marco Bellocchio. Tra i suoi lavori, anche “Tommaso”, pellicola - a breve in uscita - di Abel Ferrara.

La Fondazione Fare Cinema presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini è un Centro permanente di Alta Formazione Cinematografica partecipata dall’Istituto Luce e dall’Associazione Marco Bellocchio, fondata ufficialmente a fine 2017, punto di arrivo di un lungo e appassionato percorso di formazione cinematografica iniziato a Bobbio da Bellocchio dal 1995.

La Fondazione Fare Cinema (che ha una sede amministrativa a Piacenza e sede dei corsi di formazione a Bobbio) è una realtà prestigiosa e importante per Piacenza, perché è radicata nel territorio ma ha orizzonti e respiro nazionali e internazionali.

Oltre a Bellocchio, in questi anni, sono stati docenti d’eccellenza della Scuola (non più solo estiva, ma con progetti che si sviluppano nel corso di tutto l’anno) maestri del cinema come Gianni Amelio o Giorgio Diritti (attualmente a Bobbio con il suo corso di sceneggiatura e regia “Dall’idea al set” organizzato con Ecipar).

La Fondazione Fare Cinema ha statutariamente nel suo dna anche la promozione della cultura cinematografica (basti pensare al Bobbio Film Festival di cui Fondazione Fare Cinema cura la direzione artistica e organizzativa in collaborazione con il comune della Val Trebbia) e questa serata realizzata con l’autorevole patrocinio dell’Accademia del Cinema David di Donatello rientra precisamente in questa mission.

Tra gli altri corti in cinquina per il David 2019, “Il nostro concerto” di Francesco Piras è la storia di Antonio (Giorgio Biolchini Valieri) e Karen (Lea Gramsdorff), due persone spazialmente e, almeno all’apparenza, caratterialmente distanti, che si conoscono su di una chat online per musicisti e cantanti amatoriali.

“Im Bären” (di Liliana Sassanelli) racconta invece una giornata nella vita di una ragazza italiana appena trasferitasi a Berlino. Antonia (Ondina Quadri), costretta a sostenere una serie di grotteschi casting per trovare una casa, è alla ricerca di una stanza ma anche di sé stessa.

“Magical Alps” (Andrea Brusa e Marco Scotuzzi) tratta della difficile storia di un pastore afgano arrivato in Italia per cercare asilo insieme alla sua capra. La vicenda si basa su un fatto realmente accaduto nel 2011; nel cast, Giovanni Storti nel ruolo del funzionario del centro d’accoglienza che si trova nella complicata situazione di gestire il primo caso di animale giunto in Italia come “rifugiato”.

Infine, il corto di Mohamed Hossameldin racconta la storia di Yousef, cuoco di successo e figlio di immigrati, ma cresciuto in Italia. La storia si inserisce pochi giorni dopo l’attentato di Macerata: il 3 febbraio 2018, da un’autovettura in transito nel centro marchigiano, vengono esplosi alcuni colpi di pistola; restano ferite sei persone, tutte di origine sub-sahariana, dai 20 ai 32 anni. Ma un evento stravolge Yousef: le sue certezze vacillano fino a condurlo a una vera e propria crisi di identità.

Informazioni al sito www.fondazionefarecinema.it e sulla pagina Facebook “Fondazione Fare Cinema”.

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